Proprio perché vogliamo più Europa, ma un'Europa diversa, ci siamo recati a Roma: con lo scopo di manifestare per un'Europa dei popoli, sociale, più democratica, più vicina ai cittadini, capace di intercettare i bisogni degli ultimi e al tempo stesso di favorire l'avanzamento economico, scientifico, tecnologico del nostro continente.
"Dobbiamo governare i cambiamenti" ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In questa ottica l'incontro dei 27 capi di Stato e di Governo a Roma deve rilanciare il progetto europeo; deve essere capace di ritrovare lo spirito e il coraggio dei padri fondatori, di adattare l'UE alle sfide di oggi, come l'accoglienza, la competizione geopolitica, la questione sociale, la lotta alle disuguaglianze, alla povertà. Ma soprattutto l'Europa deve ritrovare i suoi cittadini, deve ridurre il deficit democratico che oggi la caratterizza.
Quello del 25 di marzo è un punto di partenza. Dobbiamo porci come obiettivo l'Unione Federale Europea.
Come Giovani Democratici non ci fermeremo qui. Vogliamo portare avanti questa battaglia per l'Europa e per il futuro. Questa sarà una sfida per i giovani e dei giovani d'Europa, per chi cerca una motivazione o un qualcosa per cui combattere: noi vogliamo l'Europa. Per questo, non vogliamo che la forza e l'entusiasmo della manifestazione si spengano domani, ma vogliamo portarli nei territori e nelle città liguri.