Dal Comune filtrano nuovi particolari sul futuro del centro Allende, che l’amministrazione ha deciso di trasferire dai servizi culturali al settore del patrimonio.
È “un’operazione-Dialma bis” quella portata avanti da palazzo civico: come già il centro culturale di Fossitermi, anche la struttura dei giardini pubblici andrà incontro a un percorso di rinnovamento, che trova fondamento nell’obiettivo dell’amministrazione Peracchini di mettere a reddito i beni comunali.
Due le ragioni di fondo: i costi di manutenzione e gestione della struttura a carico del Comune e l’insufficienza di personale che possa occuparsi del centro. Lanciando un avviso pubblico per manifestazioni d’interesse, il Comune potrà così trovare un soggetto esterno che gestisca in autonomia la struttura, azzerando l’impegno economico per le casse comunali.
Non si tratterà però di una spesa banale, per il soggetto che si farà avanti: l’immobile, infatti, è fatiscente in più punti e ha bisogno di un completo restyling, sia all’interno che all’esterno.
L’ipotesi in campo è quella del project financing: una società privata potrebbe presentare un progetto assicurando al Comune un determinato investimento economico (nulla vieta, ad esempio, che nella struttura venga realizzato un ristorante).
Ciò consentirebbe agli investitori anche di evitare il pagamento di un canone al Comune per l’affidamento della struttura, come accadrà invece per il Dialma Ruggiero.
In cambio, palazzo civico avrebbe l’assicurazione da parte del soggetto esterno di poter utilizzare gratuitamente il centro Allende per un certo numero di giorni all’anno, per l’organizzazione di eventi, iniziative di interesse culturale, ecc.
A convincere il Comune della bontà dell’operazione sarebbero stati numerosi incontri, nei mesi scorsi, con realtà interessate a scendere in campo per il futuro della struttura.
In cantiere, se l’operazione andrà in porto, c’è anche l’idea di far correre in parallelo la gestione del centro Allende e il programma dell’estate spezzina: il gestore esterno potrebbe organizzare autonomamente eventi distribuiti nel corso dei mesi estivi, che così potranno essere inseriti all’interno del più ampio cartellone stabilito dal Comune.
Se ne parlerà con ogni probabilità il prossimo anno, visto che i tempi perché l’operazione vada in porto entro l’estate 2019 sono già stretti.