Ecco i requisiti.
300 mila euro a disposizione.
La lettera aperta a utenti e istituzioni dei tassisti di CNA Fita Liguria.
Durante l'incontro sono stati affrontati diversi temi.
Stefano Crovara subentra a Pier Luca Mainoldi e riveste per i prossimi quattro anni l'incarico di Presidente dell'Unione Fita autotrasportatori associati alla CNA della Spezia.
L'adesione all'azione risarcitoria collettiva nei confronti del cartello delle case costruttrici di autocarri promossa da CNA Fita è stata massiccia a livello nazionale, il primo gruppo di adesioni si è chiuso con un grande successo: hanno aderito circa 2.900 imprese a livello nazionale che chiedono il risarcimento in relazione all'acquisto di 13.671 autocarri per un valore che supera il miliardo di euro.
"Alla Spezia sono 25 le imprese che hanno aderito per un totale di 150 mezzi interessati al primo gruppo dell'azione risarcitoria, e già altre 12 imprese rientreranno nel secondo gruppo d'adesioni" spiegano Giuliana Vatteroni e Raffaella Bicci di CNA FITA La Spezia.
"Sono interessati all'azione collettiva tutti coloro che hanno acquistato, preso in leasing o noleggiato a lungo termine un camion di medie o grandi dimensioni (oltre le 6 tonnellate), immatricolato tra il 1997 e il 2011, delle seguenti marche: DAF, Mercedes, Iveco, MAN, Volvo, Renault Truck e Scania. – Proseguono Vatteroni e Bicci - Verificato che queste case produttrici di autocarri hanno fatto "cartello", concordando ingiustamente un aumento dei prezzi ai danni dei loro clienti finali, CNA Fita si è resa promotrice di un'azione legale collettiva al fine di far risarcire tutti gli associati coinvolti. Il risarcimento richiesto si aggira intorno al 20% del prezzo del camion."
"Si tratta, perlopiù, di autotrasportatori ma hanno aderito anche molte imprese che operano nell'ambito dell'edilizia e dell'impiantistica che, nel periodo di vigenza del cartello, hanno acquistato gli autocarri." concludono le referenti di CNA Fita La Spezia.
L'azione collettiva permette ai ricorrenti di condividere i costi del contenzioso, senza dover anticipare le spese legali, e di proteggersi da eventuali comportamenti ritorsivi da parte delle potenti imprese responsabili dell'illecito. Gli Uffici CNA della Spezia sono a disposizione per qualsiasi informazione legata all'azione risarcitoria.
Proseguono i lavori del tavolo tecnico convocato in sede della prefettura della Spezia sulle problematiche relative al transito dei mezzi pesanti nei Comuni di Vezzano, Arcola e Santo Stefano Magra.
CNA Fita e Confartigianato Autotrasporto hanno partecipato al tavolo di confronto con Autorità Portuale e La Spezia Container Terminal circa le problematiche dell'autotrasporto.
Le associazioni di categoria di rappresentanza dell'autotrasporto, CNA FITA e Confartigianato Trasporti, intervengono congiuntamente sull'aggravarsi della problematica relativa al transito dei mezzi pesanti lungo la statale della Cisa nel Comune di Santo Stefano Magra.
Come previsto la situazione di progressivo blocco del transito degli autotreni e degli autoarticolati tramite ordinanze di interdizione nei comuni di Aulla, Vezzano e Arcola genera disagio al territorio di Santo Stefano Magra. Come già era stato spiegato se ogni Comune adotta il metodo della ordinanza di interdizione come risoluzione del problema lo sposta su percorsi stradali alternativi senza né mitigarlo né trovarne un esito.
Tutte le problematiche esposte dai Sindaci sono comprensibili, in primis quelle relative alla sicurezza dei cittadini, ma ricordiamo che trovare soluzioni allo spostamento dei mezzi pesanti in un'ottica di sicurezza tutela anche l'autotrasportatore.
Abbiamo richiesto formalmente un incontro con la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti e, a conclusione delle Feste, la Prefettura ci ha confermato l'istituzione di un tavolo di confronto tra i Comuni, Provincia, Anas e associazioni di categoria. In modo tale da arrivare a scelte organiche, razionali e condivise che tengano conto delle esigenze legate alla logistica delle zone portuali e industriali, per evitare così la decongestione di un luogo a discapito di un altro.
Auspichiamo che sia possibile, viste le problematiche e i disagi, arrivare ad un concreto piano strategico verso l'attenuazione della problematica e la collaborazione fra i territori anche se il nodo della questione resta la conformazione del sistema infrastrutturale.
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