Inclusione sociale, culturale, parità e giustizia per i più deboli. Sono molte le battaglie che istituzioni, cittadini e privati portano avanti, ma quando è il momento di agire davvero le cose si bloccano e le ragioni sono le più disparate, prima tra tutti e a prescindere dal chi e dal come, è la mancanza di sensibilità.
Una storia travagliata quella della spiaggia di Marinella adibita con attrezzature per persone con disabilità che ha visto la collaborazione tra l’amministrazione comunale sarzanese e l’associazione Pro Disabili che aveva fornito le attrezzature necessarie per adibire la spiaggia da diversi anni ormai.
La spiaggia è stata gestita dall’associazione Pro Disabili, fino al 2020, quando con i rischi legati alla pandemia ha deciso di fare un passo indietro, viste anche le condizioni di fragilità delle persone a cui è dedicata, lasciando però a disposizione dell’amministrazione tutte le attrezzature.
Era giugno del 2022 quando l’amministrazione comunale contattò il presidente dell’associazione Pro Disabili con la richiesta di fornire l’attrezzatura, sempre in comodato d’uso gratuito e a patto che questa -di proprietà dell’associazione ed acquistata grazie a donazioni private, di un valore di circa 20 mila euro - fosse restituita nelle stesse condizioni di partenza. Il comune aveva quindi allestito la spiaggia tramite un’associazione temporanea composta dalle cooperative sociali Coopselios e I ragazzi della luna insieme a Uisp Nuoto Val di Magra.
Ma ad agosto del 2022 con la vicenda della tromba d’aria buona parte dell’attrezzatura fornita è andata distrutta o smarrita e l’assicurazione ha rifiutato già a febbraio 2023 un risarcimento. A questo punto però, se anche la difesa dell’amministrazione comunale fosse la mancata prevedibilità dell’evento atmosferico la questione sarebbe comunque nulla, denuncia l’associazione Pro Disabili, dal momento che l’allerta meteo dell’Arpal risaliva a tre giorni prima dell’evento. Ma se anche questo non bastasse, c’è il Codice civile a stabilire le norme di comportamento nell’ambito di prestiti di beni, affermando che un bene prestato debba essere necessariamente restituito integro e nelle stesse condizioni in cui è stato ricevuto.
Nel corso di quell’estate, intanto, la Pro Disabili era venuta a conoscenza del fatto che le attrezzature non sempre erano trattate con le giuste accortezze, ad esempio, non ritirandole ogni sera dalle spiagge per poi riporle il giorno successivo. Ad ogni modo i danni si sono stimati a seguito della tromba d’aria, e secondo il legale della Pro Disabili al quale l’associazione ha conferito mandato per la tutela dei propri diritti, ammonterebbero a 19.530 euro, ma ad oggi ancora nessun risarcimento, tant’è che la spiaggia risulta inadeguata per le persone con disabilità, ma le responsabilità fino a questo momento non sono state chiarite, l’unica cosa certa è che a pagarne il prezzo intanto sono i più fragili.