“La notte tra il 3 e il 4 maggio centinaia di persone sono state costrette a passare tutta la notte in stazione per l'improvvisa soppressione dell'ultimo treno regionale che collega Sestri Levante alla Spezia. Oltre all'evidente disservizio di Trenitalia non possiamo non sottolineare le responsabilità a monte della Regione; per questo abbiamo presentato un'interrogazione a risposta immediata per la prossima seduta di Consiglio regionale”. Questo l'annuncio del consigliere regionale della Lista Sansa Roberto Centi che, riprendendo la denuncia de “I Cittadini e i rappresentanti delle categorie ricorrenti al Tar”, ha deciso di volerci vedere chiaro sulla disavventura capitata a centinaia di cittadini del levante ligure.
“Nel 2023 non è possibile sopprimere l'ultimo treno della notte senza un'adeguata comunicazione agli utenti e soprattutto senza predisporre alcuna misura per mitigare il disagio dei passeggeri, costretti a passare la notte in stazione in attesa del primo treno del mattino – tuona Centi -. Trenitalia ha dimostrato ancora una volta di non essere in grado di affrontare adeguatamente una situazione di emergenza, perché il guasto può accadere ma è inaccettabile che non siano state prese contromisure come treni o bus sostitutivi”.
Il disagio per la soppressione del treno regionale 12247, previsto in partenza da Sestri Levante alle 23:01, ha coinvolto i cittadini e i turisti in attesa nella città dei due mari, Riva Trigoso, Moneglia, Deiva, Framura, Bonassola, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore.
“Se le responsabilità di Trenitalia sono evidenti, bisogna ricordare che a monte ci sono responsabilità maggiori da parte della Regione – sottolinea Roberto Centi -. La Regione è la committente del servizio e in rappresentanza dei suoi cittadini doveva dire a Trenitalia cosa fare, vigilando costantemente e imponendo, come minimo, l'adozione di contromisure adeguate per mitigare i disagi agli utenti”.
“La stessa Regione – ricorda Centi – ha invece firmato un contratto di servizio economicamente vantaggioso per Trenitalia che scarica sugli utenti il rischio d'impresa, senza prevedere un km in più erogato fino al 2032. E che ha accettato aumenti tariffari imponenti su tutte le linee, abnormi per quanto riguarda le Cinque Terre”.