L'ottava edizione di Seafuture 2023 è stata un successo, tanti i convegni internazionali e le occasioni di incontro e confronto tra le imprese. Tante le tecnologie all'avanguardia esposte. Abbiamo incontrato Lorenzo Forcieri, presidente del Distretto Ligure delle Tecnologie Marine, uno dei soci della società che organizza la manifestazione.
Un evento tutto italiano legato alle tecnologie marine mancava...
Seafuture nasce su iniziativa dell'Azienda Speciale della Camera di Commercio e veniva organizzato presso Spezia Expo. In seguito, Cristiana Pagni, presidente di Tecnomar, il consorzio costituito per consentire alle PMI di partecipare al Distretto, ha proposto a quest'ultimo di costituire una società che potesse valorizzare e rilanciare questa manifestazione, acquisendone il logo e la gestione. E' nata, così, "IBG-Italian Blue Growth", la società è guidata da un CdA presieduto da Cristiana Pagni ed è partecipata al 40% dal DLTM, al 40% dal Consorzio Tecnomar e al 20% da EIAD.
Come da lei affermato, una mostra italiana legata alle tecnologie marine a 360° mancava. Manifestazioni importanti vengono organizzate in diversi Paesi, negli Emirati Arabi, in Francia, in Inghilterra, solo per citare i principali, ma non in Italia, che pure con il mare ha un rapporto particolare. Abbiamo pensato quindi di lanciare proprio qui alla Spezia un evento di quel livello, con una visione sulle potenzialità che questo territorio può offrire.
La manifestazione è cresciuta nel tempo...
"Seafuture è cresciuta negli anni, soprattutto grazie all'iniziativa di Cristiana Pagni, che è "l'anima" della manifestazione. In particolare, su sua iniziativa, Seafuture, da evento dedicato principalmente al militare e al "dual use", si è ampliato anche ad altri temi e altri settori. Questa nuova formula credo sia la ragione del successo della manifestazione.
Quest'anno Seafuture ha fatto un ulteriore passo in avanti: è stata a trovata con la Marina Militare la location attuale che spero si possa riutilizzare anche in futuro, cercando così di avviare una sinergia volta all'utilizzo delle strutture e delle aree in maniera continuativa, in modo da poter fare investimenti e lavori di adeguamento più consistenti e duraturi."
Sul successo dell'attuale edizione parlano i numeri: 311 espositori, di cui 78 esteri, 76 delegazioni militari straniere da tutto il mondo. 50 conferenze internazionali e 3 mila incontri sia nelle aree dell'Arsenale, che a bordo delle unità navali ormeggiate all'interno della Base.
"Si, SEAFUTURE è diventato un evento che credo non abbia niente da invidiare a Euronaval- la principale manifestazione del settore- anzi possiamo dire – sorride Forcieri – che è un "Euronaval Plus" perché a differenza di Parigi, noi abbiamo anche il mare!"
Quale primo giudizio possiamo dare di questa edizione?
Ho appreso da diversi imprenditori che sono rimasti davvero colpiti dalla qualità di questa edizione e dalle opportunità offerte, che hanno favorito la creazione di tante sinergie, capaci di produrre business. Non solo nel militare, che è un settore più riservato agli Stati e ai Governi, ma anche e soprattutto nelle attività civili collegate al mare, che vede una forte presenza di aziende piccole e medie che, insieme ai campioni nazionali del nostro Paese, come Fincantieri, Leonardo, Intermarine, MBDA. ASG, Termomeccanica, costituiscono un unicum di grande valore.
Tanti i temi cardine di Seafuture...
Il successo di questa iniziativa penso stia anche nel fatto che si è riusciti ad avere un approccio al mare veramente a trecentosessanta gradi, quindi non solo i temi della sicurezza e della difesa, ma anche sostenibilità ambientale, tecnologie avanzate, il tema dei combustibili green come l'idrogeno, della cybersecurity, della transizione ecologica e digitale, della logistica e trasporti... Questi temi hanno permesso a SEAFUTURE di rinnovarsi di anno in anno, restando sempre un punto di riferimento per le tematiche al centro dei processi economici e di sviluppo del Paese nel quadro della Blue Economy. Questo suo aggiornarsi continuo, penso che sia una delle chiavi del successo di SEAFUTURE.
E per il futuro?
Per il futuro mi auguro che si possa consolidare il rapporto con la Marina Militare e che la città tutta capisca l'importanza di quest'evento, un'opportunità per tutti perché porta presenze qualificate e risorse sul territorio, dando un'idea delle potenzialità turistiche che ha La Spezia, non solo nei mesi estivi, ma anche come centro di sviluppo di attività convegnistiche e congressuali per tutto l'anno.
Con le crociere abbiamo inserito la provincia nel circuito internazionale del turismo, ora dobbiamo avere la forza di sfruttare questa occasione: abbiamo pochi alberghi, ma nel frattempo sono nati centinaia di Bed and Breakfast. Spero inoltre che sia possibile programmare con maggiori certezze - nel quadro dell'auspicato e promesso rilancio del ruolo e delle funzioni dell'Arsenale - l'utilizzo di parte delle sue strutture, anche a scopo convegnistico e congressuale,ad esempio, attraverso una sinergia volta non al semplice volersi appropriare di spazi e strutture scarsamente utilizzate, ma basata su una visione comune e sul possibile uso duale di aree e e strutture, sia in acqua che a terra.
A mio giudizio è infatti importante quanto succederà sul waterfront, ma il futuro della città sta da questa parte, dalla Morin a Cadimare, in questa nuova visione, in un auspicabile rinnovato accordo tra Città e Marina Militare.