Lo Spezia perde contro la Juve - e questo era prevedibile - ma lo fa nella maniera più impensabile, rimontando lo svantaggio, trovandosi in vantaggio sul 2 a 1, avendo la possibilità per chiuderla con una occasione monstre nella ripresa per poi pagare pegno, subendo prima il 2 a 2 del pari e infine il gol vittoria.
E' dura ingoiare il risultato, ma non bisogna dimenticare che lo Spezia deve giocarsi la salvezza e non la Champions, e prestazioni come quella di stasera devono essere vissute come un'autentica festa perché, anche oggi come contro l'Udinese, il Picco ha visto un gioco convincente, un entusiasmo e una voglia di vincere che oggi si è dovuta arrendere davanti ad alcuni episodi sfortunati ma anche alla superiorità tecnica degli avversari.
Dopo un primo tempo tutto sommato in equilibrio, con il vantaggio di Kean alla mezzora prontamente annullato da Gyasi con un gol da antologia, nella ripresa lo Spezia ha preso coraggio segnando il gol del parziale 2 a 1 grazie alla freschezza tecnica di Antiste, capace di correre palla al piede per 50 metri, bersi Bonucci in dribbling e freddare Szczesny, un gol bello e molto più difficile di quello che, al 65' ha avuto nei piedi sbagliando il controllo a tu per tu con il portiere, a conclusione di un'azione magistrale avviata a destra da Verde e proseguita a sinistra da un super Bastoni,che la mette in mezzo rasoterra un paio di volte in modo molto pericoloso.
Gol sbagliato gol subito, la vecchia legge non scritta del football che anche il 2002 Antiste stasera ha dovuto imparare in prima persona.
Alla fine restano zero punti, ma non solo: Motta sta dimostrando di essere sulla strada giusta, in quanto a motivazione e approccio alle gare, raccogliere qualcosa contro le Big è sempre una speranza, ma è importante che lo Spezia affini l'amalgama e completi - in campionato - quella preparazione non effettuata causa Covid e altri accidenti: sarà così anche sabato contro il Milan, magari sperando di avere le stesse occasioni di stasera ma di non commettere gli stessi errori.