«Impensabile che si decida di dragare Fiumaretta in periodo estivo, nel pieno della stagione turistica. L’insabbiamento della darsena poteva essere risolto molti mesi fa; lo abbiamo denunciato più volte dallo scorso marzo». Perché non si è intervenuti prima, evitando così gli evidenti disagi alla balneazione dei giorni scorsi? Questa la domanda girata alla giunta, con un’interrogazione, dal consigliere regionale di Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria Francesco Battistini.
«Siccome non ci convincono le rassicurazioni sul materiale estratto, pretendiamo che ARPAL renda pubblici i dati delle analisi effettuate. Ciò anche alla luce del fatto che si vorrebbe utilizzare quei sedimenti per il ripascimento del litorale amegliese – sottolinea Battistini - Ma al netto di questo, qual è la situazione che i turisti si trovano davanti? Acque potenzialmente torbide, ruspe in azione 12 ore al giorno a pochi metri dalla passeggiata, rumori insopportabili e gas di scarico nell’aria, rischio di contaminazione per sostanze inquinanti sollevate dal fondale. Perché non programmare per tempo attività di questo genere, visto che non si tratta di lavori di somma urgenza? I dragaggi effettuati negli scorsi anni dovrebbero aver insegnato qualcosa».
Ora l’auspicio è che la regione si mobiliti per emanare un regolamento per mettere fine a questa deregulation. «Necessaria una “fascia di rispetto temporale”, che escluda da questo genere di interventi i mesi estivi, quelli in cui si registrano le maggiori presenze turistiche. L’incentivo alla nostra economia passa anche da questo, inutile nasconderselo – conclude Battistini - Non vengano a dirci che operazioni del genere non abbiano una qualche conseguenza, anche dal punto di vista della ricettività. Impensabile che in una regione di mare le manutenzioni di fondale e litorale non siano programmate: lo si deve ai residenti, ai turisti e agli operatori economici».