Lunedì 8 aprile alle ore 18, davanti al Teatro Civico, si terrà il 94esimo presidio “Se vogliamo la pace prepariamo la pace” promosso dalla Rete spezzina Pace e Disarmo, per testimoniare ancora una volta il totale ripudio della guerra.
"Questo presidio spiegano gli organizzatori - sarà dedicato alla nostra città, che, nel silenzio delle istituzioni e della politica, vedrà calare sul suo meraviglioso golfo una nuova pesante ipoteca: il programma “Basi blu”, che prevede l’adeguamento della base navale spezzina agli standard NATO per la cifra astronomica di 354 milioni di euro. Saranno costruiti tre nuovi moli, sarà ampliato un molo e una banchina esistente, per un tombamento a mare di 40 mila metri quadrati, saranno riattivati i serbatoi di carburante sotto le viscere della collina su cui sorge Marola, si opererà un dragaggio di 600 mila metri cubi di fondali della darsena senza operare una reale bonifica delle realtà inquinate.
Questa “nuova” base spezzina, che fintamente viene colorata di blù, creerà ulteriori criticità per la città e l’intero golfo, sia in termini di sicurezza che in termini di impatto ambientale. Tutto ciò senza creare nessuna possibilità di reali posti di lavoro e senza un vero intervento di bonifica ambientale in un’area già fortemente inquinata da discariche e abbandoni.
Se realizzato, il progetto “Basi blu” porterà alla Spezia sempre più inquinamento, sempre più rischi, sempre più inquietudine. Nulla in termini di occupazione, ambiente, vivibilità".
"Parallelamente - prosegue la rete spezzina Pace e disarmo - si assiste alla decadenza delle aree dell’Arsenale, sempre più abbandonate e lasciate all’incuria, che portano ad un declino inesorabile dell’occupazione. Questa agonia non può lasciare indifferente la città.
Per tutte queste ragioni, il presidio invita la cittadinanza a partecipare all’Assemblea pubblica che si terrà sabato 13 aprile alle ore 17 presso la sala convegni di TeleLiguriaSud, che ha per titolo “Per un golfo di pace, lavoro e sostenibilità. Riflettiamo sul progetto Basi blu”, promosso dalla Rete spezzina Pace e Disarmo. Con questa assemblea pubblica, vogliamo invitare la città a riflettere sulle conseguenze negative che questo progetto arrecherebbe alla Spezia, e nel contempo porre all’attenzione dei cittadini proposte alternative che vedano la valorizzazione degli spazi in termini di attività produttive di buona occupazione, di compatibilità con l’ambiente circostante, di ricostruzione di spazi sociali e di accesso al mare da parte degli spezzini. E gli strumenti che si vuole adottare sono approfondimento, trasparenza, dialogo e confronto. Per il futuro del nostro golfo chiediamo pace, lavoro, salubrità e diritti".
