Non si nasconde Mister D'Angelo dopo la sconfitta contro il Como, netta come le sue parole: "La situazione non facile, è evidente, ma sono convinto che lo Spezia si possa salvare. Abbiamo bisogno di giocatori e facce nuove, ma questo non è un gruppo da prendere e buttare. Calcisticamente parlando siamo deboli mentalmente, non nel modo di giocare. So che è assurdo dirlo dopo un 4-0, e probabilmente qualcuno si arrabbierà, ma fino al primo gol del Como avevamo giocato meglio, creando anche palle gol nitide con Antonucci e Verde. Gli altri nel primo tempo hanno fatto 4 tiri in porta di cui 2 pali e 2 gol. Hanno strameritato di vincere, non vorrei si fraintendessero le mie parole, ma calcisticamente la squadra non è da lasciare all'abbandono, ma ha bisogno di più giocatori di personalità, che non abbiano vissuto nè la retrocessione dell'anno scorso, nè l'inizio stagione di quest'anno. Io vedo una squadra debole non calcisticamente, ma mentalmente, ecco perché penso si possa raggiungere la salvezza. Siamo partiti con l'idea di tornare in A, valutazione smentita dai fatti, ora sta a noi mettere 5 squadre dietro e salvarci".
Guarda al mercato il Mister e chiede rinforzi: "Io faccio l'allenatore e devo rispondere per il campo. Non mi posso tirare indietro, oggi giocavamo 11 contro 11 e qualcosa ho sbagliato anche io. I giocatori che resteranno, da qui alla fine della stagione, dovranno avere ben chiaro che ci sarà da faticare perché l'inerzia non è buona, non tanto dal punto di vista calcistico ma mentale. Bisogna capire che è necessario tenersi 4-5 squadre dietro, questo deve essere l'unico pensiero. Sul discorso dei prestiti, a me se ne prendono 4 in prestito e sono 4 giocatori validi, poi non me ne frega nulla se se ne vanno, l'importante è che arrivino. Perché nel calcio bisogna badare al concreto, il programmato mi fa sorridere, perché qua non si programma niente. La programmazione nel calcio sono i risultati, se ci sono quelli funziona tutto, altrimenti si mette subito in discussione. In prestito, definitivi, per 3 partite, 5, non mi interessa, l'importante è che arrivi gente che sappia di cosa c'è bisogno. Io ora penso che bisogna attutire la botta, nessuno tra proprietari e dirigenti penso stia pensando alle plusvalenze".
Il tecnico non ha dubbi sulle caratteristiche dei giocatori che dovranno arrivare: "Le caratteristiche dei giocatori, se metti tre punte faranno le punte. Sul 4-0 dicevo ai miei giocatori di stare bassi per cercare di non prendere il quinto gol. Non mi interessava farne uno ma non prenderne un altro. Abbiamo tanti giocatori offensivi, creiamo tanto e non concludiamo, è quella la cosa grave, perché anche oggi, nella prima mezz'ora eravamo sempre nell'area del Como, stabilmente. È un difetto che abbiamo e abbiamo già riscontrato, oggi a differenza delle altre partite dopo il secondo gol abbiamo completamente staccato, perché la squadra dal punto di vista mentale è in grande crisi. Ma solo noi possiamo svoltare, non possiamo aspettare che arrivi Freud e ci dica come fare per uscire da questo letargo che ci prende nel momento in cui prendiamo gol. Abbiamo perso in malo modo e non va bene, anche perché i giocatori non si sono risparmiati".