“Nel 1933 i tristemente famosi roghi dei libri diedero la misura di cosa può fare una ideologia totalitaria al mondo della cultura: distruggere e censurare tutto ciò che non corrisponde al proprio sistema di pensiero, perseguitando i libri per perseguitare le persone. Oggi, nel 2019, l’intolleranza della sinistra in Italia sta assumendo tratti preoccupanti che richiamano alla memoria quei fenomeni odiosi di repressione culturale. Di fronte a questa forma di violenza collettiva non si può rimanere indifferenti.
Il diritto di espressione e di libero pensiero va tutelato sempre, ed un luogo pubblico come la Beghi deve essere sotto questo riguardo la casa di tutti, nella quale ogni libro deve avere diritto di cittadinanza. La sinistra locale che gioca a fare la resistenza contro un nemico immaginario, perché non più in grado di presentarsi agli elettori in modo credibile, farebbe meglio ad essere più tollerante e a non temere il confronto con le idee altrui.
Nel suo afflato di libertà e nella violenza della guerra civile la Resistenza è stata una cosa seria, mentre le sceneggiate dei radical chic a cui stiamo assistendo in queste ore sono significative di quanto in basso sia caduta la sinistra italiana.
Se un libro non piace, basta non comprarlo. E se le idee contenute in esso non piacciono, ciascuno di noi ha il diritto di rifiutarle, confutarle e proporne di alternative: si chiama democrazia ed è preoccupante che oggigiorno in molti stiano dimenticando il suo funzionamento”.
Così la senatrice Stefania Pucciarelli (Lega) ha commentato la polemica nata nelle ultime ore circa la presentazione del libro “La morte della Repubblica” di Marco Mori, edito da Altaforte Edizioni, che verrà presentato alla biblioteca Beghi della Spezia.