"Approfondire la questione degli accordi assicurativi tra le compagnie armatoriali della Moby Prince e della Agip Abruzzo, per troppo tempo sconosciuti e che hanno influenzato gli sviluppi delle indagini e la fase processuale. Lo dobbiamo alle 140 vittime di quell'incidente, allo spezzino Marco Andreazzoli, al carrarese Lido Giampedroni e ai loro familiari che meritano che sia fatta giustizia", affermano Alessandro Amorese, vicepresidente della Commissione di Inchiesta sul disastro della Moby Prince, e Maria Grazia Frijia, capogruppo Fdi nella stessa commissione.
"Abbiamo cominciato oggi a entrare nel vivo della discussione su quell'incidente di cui il 10 aprile ricorre il 33esimo anniversario. Troppo tempo è passato e il presidente Romano, che era a capo della stessa commissione nella scorsa legislatura, ci ha delineato in audizione i risultati raggiunti e gli interrogativi ancora in piedi. Dobbiamo ripartire dal ribadire una richiesta di maggiore collaborazione innanzitutto all'Eni, la ricerca dei tracciati satellitari, la rotta tenuta e del perché si trovasse lì l'Agip Abruzzi. Va inoltre approfondita - concludono Amorese e Frijia - l'eventuale presenza di una terza imbarcazione che, con ogni probabilità, potrebbe aver provocato l'incidente".