Leggo la nota stampa del Consigliere Cappiello, ammetto che sono sempre poco interessato al tipo di campagna elettorale che organizzano gli avversari, però mi sento in dovere di partecipare con una riflessione a quanto rappresentato. Lo faccio in forza della fiducia di cui godo da parte di un mondo politico e sociale allargato, al quale io partecipo con una appartenenza chiara e senza pericolo di fraintendimenti.
Da uomo di centrodestra, ritengo che la stagione delle liste civiche debba vivere una propria seconda ed evoluta giovinezza: soprattutto in quelle realtà - come la nostra a Riccò - che sono state scelte da tante persone nuove, che ambiscono ad avere attorno un contesto che cresce, che non ha bisogno di slogan elettorali, ma che ha "fame" di contenuti e di veder portar a compimento progetti tanto ambiziosi quanto vitali per la comunità (ma la fibra ultraveloce è di destra o di sinistra? Il rinnovo degli isee è di destra?Essere il primo comune in Italia per raccolta differenziata è forse solo di centro? Avere un centro sportivo in crescita e sviluppo, tutto green, è oltranzista o conservatore? Fare marciapiedi ovunque cambia collocazione in base a come li guardi).
Pandemie e guerre, crisi climatica e cambiamenti sociali impongono di avviare riflessioni che (ritengo) la gente aspetta da tanto tempo! Qui da noi prevale il lavoro sui bisogni, chi si avvicina alla politica è animato da pieno spirito di servizio, raramente porta con sè una insormontabile appartenenza: comunque secondaria al bene comune.
Preme evidenziare come non ci sia stato mai un "invito alla lista unica", che verrebbe interpretato come la deriva peggiore del consociativismo, bensì il proposito - che ho fatto mio, che ho accolto - affinché Riccò fosse di nuovo al centro di una felice sperimentazione. L'idea che mi è arrivata sul tavolo era quella di un laboratorio culturale per il futuro, affinché invece della disfida, si partisse dalla progettazione. Ho avuto sempre l'onore di guidare liste in cui gioventù ed esperienza si unissero e si facessero lievito! Credo solo in quel tipo di progetto!
Ritengo sia finito il tempo delle sfide ideologiche, mentre è forte il dovere di confrontarsi sulle idee, sui valori e bisogni della collettività. Si può realizzare un lavoro a vantaggio della comunità e farlo nella continuità di un patrimonio che non vada sprecato! Il Consiglio Comunale di una piccola comunità non fa politica di contrapposizione: non dovrebbe! L'amico Giacomo ha preferito - più che legittimamente - un confronto elettorale di tipo tradizionale, meno innovativo. Sarà più facile restar nella propria comfort zone: perché non dovrò rinunciare a nessuno di coloro che sono in squadra, né a nessuno dei molti che si stringono attorno a me per rappresentarne il rinnovamento nella continuità. Come sempre (mi permetto una battuta) la nostra sarà una nuova lista "di soli posti in piedi". Dove ci si siede al tavolo per capire che si può essere parte del progetto anche se non si è candidati... perché più di dodici non possiamo presentarci! E' il bello di aver attorno tanti che, prima di tutto, condividono un progetto.
"Proposta Riccò" poteva essere una costituente di contemporaneità: lo sarà comunque, come da tradizione, anche senza Giacomo Cappiello. Nel concludere, sono abituato a lancette che vadano avanti, non ho mai provato attrazione per gli orologi fermi. Ma sono sempre dispiaciuto se vengono sprecate buone idee, soprattutto se arrivano da persone che stimo! Il progetto che caratterizzerà "PROPOSTA RICCO'" è lavoro per il sindaco di oggi, ma soprattutto, per i cittadini (e gli amministratori) di domani!
Loris Figoli
sindaco di Riccò del Golfo