"E' inaccettabile che a causa di una svista burocratica una libera professionista, giovane madre e vedova con un bambino di pochi mesi da crescere, si sia vista negare il bonus da 600 euro solo perché nel decreto Cura Italia è stato escluso dal riceverlo chi ha una pensione di reversibilità". Dichiara durante un question time in commissione Lavoro la deputata Manuela Gagliardi (Cambiamo!).
"Siamo davanti a un caso di ingiustizia sociale e non è neanche l'unico in Italia. La giovane professionista ha dovuto interrompere la sua attività professionale a causa del lockdown e per scelte inspiegabili dei legislatori si è vista negare il bonus da 600 euro in quanto già destinataria di una pensione indiretta di reversibilità ai superstiti del marito deceduto, di appena 40 euro lordi mensili. Una cifra irrisoria che ha impedito di ottenere un sussidio del quale la giovane donna, che ha dovuto interrompere la sua attività lavorativa a causa della pandemia, aveva e ha bisogno", ha detto Gagliardi.
"Purtroppo – continua la deputata – come in molti casi non sono stati fatti dei distinguo e così per pochissimi euro questa giovane mamma ha subìto beffa e danno. Per questo oggi ho interrogato il Ministro che, per tramite del sottosegretario Puglisi, non ha fatto altro che confermare che con il dl Rilancio è stata introdotta la cumulabilità tra reddito di ultima istanza e assegno ordinario di invalidità, ma non con quello di reversibilità ai superstiti, indipendentemente dall'importo. Ho quindi insistito affinché il Ministro corregga questa distorsione, anticipando che presenterò un emendamento al decreto Rilancio, per sanare le situazioni di difficoltà create da norme precedenti".