La Regione Liguria, lo scorso anno aveva già approvato una propria legge per la prevenzione del crimine organizzato e mafioso e la promozione della cultura della legalità.
"Un atto che tutela maggiormente i cittadini e la Pa che dà più sicurezza anche i dirigenti e funzionari regionali che nel loro lavoro devono confrontarsi con normative sempre più complesse", ha spiegato Rossi illustrando il provvedimento.
Si tratta di un piano ancora provvisorio con le prime misure, in attesa che la conferenza unificata Regioni-Governo adotti le intese per la completa applicazione della legge anticorruzione, che tuttavia la giunta ligure ha voluto approvare. Un primo passo per individuare attraverso la prevenzione, le attività dell'ente a più elevato rischio di corruzione per le quali sono previste diverse azioni.
In particolare, i controlli riguardano le attività svolte dalle direzione e dai dipartimenti regionali, dall'Urbanistica e Edilizia all'Agricoltura, alla Sanità e Servizi Sociali. Turismo, Ambiente, Formazione e Lavoro, Sviluppo Economico, considerate a elevato rischio corruzione come la scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, la concessione e l'erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, l'attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone, enti pubblici e privati, concorsi e prove selettive per l'assunzione di personale e progressioni di carriera.
La giunta ha nominato responsabile delle azioni della prevenzione della corruzione il segretario generale della Regione Liguria Roberto Murgia.