Il “no show” significa prenotare un tavolo e non presentarsi. Questo fenomeno fa male sia ai proprietari che a tutto il personale di cucina e sala e persino ai clienti stessi, che possono non trovare posto. Dovrebbe essere una regola base di buone maniere: in caso di impossibilità, si disdice per tempo con una telefonata, ma invece, molti non avvisano più e quindi semplicemente decidono di non presentarsi.
Il "no show" può essere di due tipologie: un ospite effettua una prenotazione e non si presenta e non avvisa della cancellazione; l’ospite fa una prenotazione per un gruppo e non tutti si presentano, ad esempio prenotando una tavolata da 20 e poi si presentano in 16 (no show parziale)
Ad oggi, in mancanza di una specifica normativa, una semplice prenotazione (ovvero senza una garanzia come una caparra o carta di credito) produce effetti negativi per l’imprenditore e per il cliente, come il mancato incasso, lo stress o problemi organizzativi.
Succede nei giorni feriali e persino nei festivi, senza alcuna eccezione. I mezzi di prenotazione online, tra l’altro, fanno sentire legittimati quei clienti che dopo aver effettuato una prenotazione, poi non si presentano. Come se una prenotazione online non avesse alcun effetto nella vita reale.
Pochi giorni fa, nella vicina Genova, un gruppo di ristoratori si è unito per cercare di trovare una soluzione a questo fenomeno.
Secondo voi come potrebbe tutelarsi un ristoratore di fronte al pericolo di un tavolo prenotato che resta vuoto? Una penale? Una caparra?