In epoca di supermercati, centri commerciali e grande distribuzione organizzata, c’è anche ci va controcorrente, e decidere di sposare la filosofia della vita a contatto con la natura, nel rispetto dell’ambiente e punta agli acquisti e alla vendita di prodotti genuini del territorio.
Come Silvia e Giorgio, che da alcuni anni hanno lasciato Milano per venire a vivere in una casetta immersa nella natura, sui colli sopra Sarzana.
Stanno avviando una piccola azienda agricola Muschioliva, ma il loro sogno è di trasformarla in futuro in un centro agri-culturale.
Un importante cambio di vita per Silvia e Giorgio, che adesso sono fieri di prendersi cura di un terreno che loro definiscono “un piccolo angolo di paradiso”. Nel totale rispetto dei tempi di Natura e senza utilizzo di prodotti di sintesi, coltivano ortaggi e frutta, producono olio, raccolgono erbe e bacche selvatiche.
Questa la loro filosofia: hanno a cuore il benessere delle persone, della comunità e dell’ambiente; questo per loro significa anche produrre e consumare cibo sano, sostenere i piccoli produttori locali e promuovere buone relazioni fra le persone che condividono lo stesso territorio.
E sono proprio questi i valori che Silvia e Giorgio hanno ritrovato nella rete dell’”Alveare che dice sì”, alla quale hanno deciso di aderire, inizialmente come consumatori e dall'anno scorso come gestori e produttori.
“L’Alveare che dice sì!” è un progetto che ha origine in Francia nel 2011 ed ottiene un enorme successo: ad oggi sono più di 1000 gli alveari presenti Oltralpe.
Un modello di acquisto etico e sostenibile, un nuovo modo per vendere e comprare i prodotti locali utilizzando internet e la sharing economy: questa l’idea alla base de “L'Alveare che dice Sì!”.
Tramite la piattaforma online, chiunque può fare la propria spesa di prodotti freschi, genuini e a chilometro zero.
In questo modo, si favoriscono gli scambi diretti fra comunità di consumatori e agricoltori locali, che possono vendere online e ritrovarsi una volta alla settimana in mercati temporanei a Km0, conosciuti come Alveari.
Nel 2015 il progetto approda in Italia, a Torino, dove nasce il primo Alveare italiano, primo di una lunga serie, tutti basati sul principio della filiera corta e del “km 0”.
La rete di Alveari definisce un proprio manifesto per la filiera corta, che elenca in 6 punti i propri valori.
E negli anni la rete di Alveari cresce, anche nel periodo dell’emergenza del covid19; ad oggi la rete conta oltre 260 Alveari e circa 3.000 produttori iscritti.
Nel settembre 2022 il progetto raggiunge anche la nostra città.
Silvia e Giorgio danno vita ad “Alveare La Spezia”, una piattaforma dove le persone possono comprare prodotti sani e genuini dalle aziende agricole del territorio; si tratta di aziende da loro conosciute e selezionate.
È possibile iscriversi gratuitamente ad Alveare La Spezia cliccando su questo link
Sulla piattaforma di Alveare La Spezia è possibile visionare i prodotti in vendita, le loro caratteristiche e le aziende agricole di provenienza.
Non ci sono costi d'iscrizione né minimi d'ordine. La spesa si fa direttamente on line scegliendo tra prodotti vari: frutta, verdura, carne bovina e suina, formaggi e uova ma anche pane casereccio, conserve e vino.
Il ritiro degli ordini avviene poi alla Spezia, presso la Parrocchia di Maria Ausiliatrice, in via Don Bartolomeo Pertile 12, il venerdì dalle 18:30 alle 19:30.