Sabato 24 giugno a Porto Venere, presso la Sala Mantero, Beppe Mecconi dialoga del suo primo romanzo con un relatore d'eccezione, lo scrittore Marco Buticchi, autore di grandi successi letterari, insignito nel 2013 del Premio Porto Venere Cultura.
Il libro, edito da Gammarò, racconta cent’anni di una famiglia che visse a San Terenzo, piccolo borgo del comune lericino, chiamato però con il nome dialettale che indica la zona dietro il piccolo castello che sovrasta il paese, appunto Trabastìa. Lì Amerigo sbarcò sul piccolo molo da Camaiore, in Toscana dopo avere trovato lavoro come operaio edile all’Arsenale di Spezia (che ancora non aveva l’articolo), lì si innamorerà, si sposerà, avrà figli, nipoti e nel corso dei decenni, attraverso sorprendenti personaggi ed eventi locali banali o tragici, sospesi tra i fatti della nazione e, a volte, del mondo, la narrazione giunge fino all’anno 2000, quando di quella famiglia non ci saranno più discendenti.
Nella quarta di copertina Mariangela Guandalini, raffinata signora della letteratura italiana, scrive "Attraverso cent’anni di vita vissuta Mecconi evidenzia con pennellate di parole, come fossero dipinti, storie e personaggi che di volta in volta prendono forma e luci e ombre e si personificano davanti ai nostri occhi. È importante, nella vita che stiamo vivendo, recuperare momenti così. L’anima ringrazia”.
Beppe Mecconi, artista che si muove tra varie discipline, ha voluto in “Trabastìa” raccontare il paese dove è nato, e scrivendo dei componenti di una famiglia ha voluto parlare delle famiglie di tutti; il romanzo racconta infatti le storie minime dalle quali proveniamo, quelle che ci hanno "fatto" e che non dovremmo dimenticare.
La conversazione sarà accompagnata da letture a cura di Patrizia Fiaschi, coordinatrice Circolo Letture ad Alta Voce LaAV La Spezia che ha organizzato l'evento.