Il benessere e la salute mentale come beni comuni in una comunità che si prende cura di sé. Sono più di 80 le organizzazioni del territorio che hanno aderito all'appello promosso dal Centro di Servizi al Volontariato per la provincia della Spezia "Vivere insieme" e dal Coordinamento Provinciale della Salute Mentale.
Un appello rivolto alle istituzioni, a partire da Regione Liguria, passando per i Sindaci della provincia della Spezia alla Prefettura, giungendo infine a Fondazione Carispezia, che ha per oggetto il sostegno alle politiche di salute mentale di comunità articolato in 20 proposte, con l'obiettivo di rendere La Spezia una città che si prenda cura dei suoi cittadini e delle sue cittadine più fragili.
"Tematica che abbiamo voluto portare alla ribalta anche grazie alle associazioni che si occupano del tema - dichiara Mauro Bornia, del Centro di Servizi al volontariato Vivere Insieme - Vogliamo ribadire che in una società come la nostra, con tante possibilità ma anche tante frustrazioni, quello della salute mentale è un tema che occupa sempre più uno spazio importante sia per i giovani, dopo la pandemia, che per la società tutta, sempre più frenetica e soggetta pertanto ad alienazioni e malattie. Affrontare insieme questa tematica è utile perchè da soli si va poco lontani. Speriamo si possa dare seguito a questo incontro per l'inizio di un percorso che auspichiamo porti all’attenzione della gente e delle istituzioni questa tematica. Abbiamo strutture pubbliche inadeguate, per tale motivo spero ciò serva da stimolo alle istituzioni per capire che questi temi vanno affrontati ora".
Un appello che si articola in 20 punti: “I punti nascono da un lungo confronto fatto nel giugno scorso - sottolinea Donatella Pasquali, del Coordinamento Associazioni Salute Mentale Provincia della Spezia - Comprendono tutto ciò che è necessario e indispensabile per il benessere, perché salute mentale significa benessere della persona. Doveroso sensibilizzare le istituzioni e i cittadini verso un'attenzione particolare su cura e prevenzione. Particolare attenzione ai giovani che sempre più accusano disagio e non trovano risposte. Bisogna muoversi tutti insieme per dare forza al cambiamento, per recuperare quei diritti che mano a mano stiamo perdendo. Ci auguriamo che questo sia un primo passo verso l'intenzione comune” - conclude Pasquali.
Infine l'intervento di Gilda Esposito, MoCa Future Designers, Spin off dell’Università di Firenze: “Tra le parole chiave del nostro percorso la prima è sicuramente 'ecosistema collaborativo'. In un paio di mesi abbiamo mostrato di saper parlare di benessere psicologico attraverso arte e poesia, ove tutti e tutte secondo competenze e aspirazioni sappiamo dare e prendere responsabilità. Stiamo lentamente perdendo quelle condizioni che ci consentono di costruire una realtà, ma questa è una proposta di azione, di cittadinanza attiva. Sono le piccole associazioni che hanno capacità di rilanciare la primavera civica per creare spazi e occasioni di incontro. Proprio 'occasioni e spazi di incontro' è la nostra seconda parola. Gli spazi mancano, ci piacerebbe un progetto condiviso nel quale rilanciare il welfare culturale, cambiare prospettiva e trovate spazi dove stare assieme e cercare assieme soluzioni".
"Il tema è la lotta alla solitudine - prosegue Esposito - siamo tanto soli e ciò non ci permette il cambiamento, un insieme di iniziative per incontrarci e stare insieme per arrivare a una soluzione condivisa che ci porterà, speriamo, a creare uno spazio accogliente in città. Siamo felici di rappresentare quella che è la diversità, la quale diviene una forza quando rappresentata nella sua interezza".
"Non ci sono schieramenti, nè tantomeno esclusioni, vogliamo rappresentare la diversità, quindi la nostra ricchezza", conclude Gilda Esposito.
