Un clima di impazienza e curiosità quello che si è respirato all’apertura della XX edizione del Festival della Mente in Piazza Matteotti, l’ormai consolidato appuntamento che segna la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, che ha raggiunto negli anni un successo in grado di varcare i confini della provincia spezzina e diventare di respiro nazionale.
L’evento che questo fine settimana, 1-2-3 settembre, riempirà la città di parole, promosso dalla Fondazione Carispezia e Comune di Sarzana e diretto da Benedetta Marietti, vede quest’anno l’incrociarsi di dialoghi, pensieri e riflessioni dei relatori sul tema della Meraviglia. “Ad avermi ispirata per il tema è il pensiero di Louis Pasteur ‘meravigliarsi di ogni cosa è il primo passo della ragione verso la scoperta’ – afferma la direttrice Marietti – in questi vent’anni il festival ha saputo creare comunità diverse tra di loro, unendo tante persone con il rito collettivo della conoscenza e del sapere. Questo concetto di meraviglia è un augurio che faccio, che il festival attraverso le parole dei relatori ci aiuti ad essere sempre mossi da meraviglia e da curiosità intellettuale, per aprirci al mondo e affrontate le sfide che ci aspettano”.
“Vent’anni rappresentano un percorso significativo, vuol dire che il festival della mente ha intrapreso un cammino – afferma Andrea Corradino, Presidente della Fondazione Carispezia – forse frutto di quel progetto ambizioso e visionario che ha portato a Sarzana il primo festival di tutta Europa dedicato alla creatività. Un percorso che non si è fermato nemmeno durante il Covid, grazie anche al pubblico e al forte desiderio di essere presente e nutrirsi di cultura – continua – perché questo evento è ormai diventato un laboratorio di idee e un luogo dove ascoltare e imparare.
In questi vent’anni ci sono stati quasi 1300 protagonisti, 7500 volontari, in questa edizione sono 250 i ragazzi e le ragazze che provengono dalle scuole superiori della provincia ma anche dalle università di tutta Italia – conclude Corradino – significa che il festival ha saputo diventare tradizione”.
“Il Festival della Mente ha raggiunto la piena maturità l’età dei vent’anni – afferma la Sindaca Ponzanelli – una scelta intelligente il tema di quest’anno, la Meraviglia. Il festival torna al principio, all’innesco di ogni conquista e scoperta che come umanità abbiamo fatto nel corso della storia. La meraviglia e la capacità di stupirci, la curiosità – continua - Ricordiamo quando da piccoli ci si presentava questa nuova realtà fiammante davanti e che ci eccitava, nel corso della vita facciamo un percorso lungo, ma dobbiamo essere consapevoli che c’è un rischio che dobbiamo scongiurare, quello di perdere la capacità di vedere la meraviglia e dare il mondo per scontato”.
Il primo evento di questa edizione, la Lectio Magistralis “il processo di Galileo Galilei: la meraviglia e il disincanto” di Massimiliano Valerii filosofo, scrittore e direttore generale del Censis. Il racconto di quel pezzo di storia che ha segnato una rivoluzione incredibile per l’umanità si apre nel 1609, quando Galileo punta il suo telescopio verso le stelle e vede per la prima volta nella storia, qualcosa che nessuno aveva mai visto. Nasce proprio da quelle “osservazioni meravigliose” quella rivoluzione scientifica a cui oggi associamo il concetto di modernità in occidente, che cambiò per sempre la concezione dell’universo.
Attraverso il percorso della vita privata e pubblica di Galileo, Valerii racconta l’intersezione tra un mondo che stava per cambiare radicalmente ed uno che, ancorato al potere ecclesiastico e alla vecchia tradizione cristiana doveva sottomettersi alle leggi dell’epoca. Un racconto contornato da personalità che ruotarono attorno alla vita di Galileo e in seguito, attorno alla sua fama ex post, a testimonianza di un passato da rimettere in discussione.