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Allerta meteo, Banti: "Ci vorrebbe la macro-area Lunezia" In evidenza

L'ex parlamentare chiede un maggiore coordinamento e più uniformità tra territori limitrofi e strettamente connessi.


Ci risiamo. Anche questa volta, almeno nella provincia di Spezia, l'allerta arancione - con tutto il suo corredo di scuole chiuse, di attività rinviate e quindi di costi, diretti o indiretti che la collettività deve sopportare - ha fatto "flop". In parte è avvenuto anche nel resto della Liguria, tanto che stamani il presidente Toti si è sentito in dovere di scendere di persona nella sala stampa (in precedenza lo aveva fatto solo l'assessore Giampedrone) per dire che le allerte "sono emanate da tecnici preparati" e che "vanno rispettate".

 

Nessun dubbio, su questo. Il problema, però, è un altro. Se i tecnici della Regione Liguria sono bravi e preparati, la stessa cosa, sino a prova del contrario, vale per quelli della Regione Toscana: tanto più che i modelli operativi, ormai, sono gli stessi in tutta Italia. Però, allora, se in provincia di Spezia ieri è stato emesso allerta arancione (secondo livello di allerta, con scuole quasi tutte chiuse) e in provincia di Massa non c'era invece nessuna allerta, nemmeno gialla, be', è giusto dire che c'è un problema.

Stessa cosa (anche se un po' meno) tra Varese Ligure e Albareto, arancione da una parte del Gottero, gialla dall'altra. A Sarzana c'era l'allerta e le scuole chiuse, a Fosdinovo, pochi metri più in là e un'esposizione anche maggiore al maltempo che viene dal mare, nessuna allerta.

Se i tecnici sono preparati, e io, ripeto, non ne ho alcun dubbio, allora la difficoltà sta ancora una volta nella dimensione territoriale di quelli che sono comunque provvedimenti amministrativi, e non scientifici.

Quando noi, sostenitori "storici" di Lunezia, affermiamo infatti che gli attuali confini regionali e amministrativi non corrispondono alla realtà socio-economica, e di fatto nemmeno alla geografia fisica della Lunigiana, qualche ragione, a quanto pare, ce la dà anche il meteo. Appare chiaro che, da Spezia in qua, o dalla Val di Vara in su (verso la Val di Taro), gli effetti previsionali calcolati sul Levante ligure non sono gli stessi. In Toscana è diverso, dal momento che l'area alto tirrenica di quella Regione, che arriva sino a Pontremoli, non ha "un Bracco" di mezzo, ed è più omogenea.

Fuor di metafora: se nel 1923 fosse stata istituita la Provincia di Lunigiana o nel 1947 la Regione Emiliano-lunense, forse questo problema, con i costi anche economici che si porta dietro, oggi non ce l'avremmo, o lo avremmo di meno. Le cose è sempre bene dirle per quelle che sono. Poi, certo, è ben chiaro che oggi una Regione in più sarebbe ben difficile istituirla, quindi il punto oggi non è questo. Ma un migliore raccordo tra Regioni diverse sulle previsioni meteo, specie per quanto riguarda i modelli previsionali su aree contermini e addirittura tra loro intersecate, be', questo sì che sarebbe logico chiederlo, e magari ottenerlo.


Egidio Banti,
già parlamentare, componente del direttivo dell'associazione "Lunezia"

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