Secondo Tiziana Venelli, Segretaria Territoriale SLC-CGIL, “l'Azienda spezzina, che occupa circa 700 persone, si ritrova nuovamente e inevitabilmente a dover mettere in campo azioni che andranno a gravare sui bilanci familiari dei dipendenti. Una serie di eventi accaduti nel corso del 2017, le cui radici sono da ricercare nella difficile situazione in cui versa il nostro mercato da diversi anni, hanno determinato una criticità sul Gruppo da affrontare con rapidità e decisione”.
Per Speranza Poleschi, Segretaria Regionale Fistel-Cisl “Le azioni decise e implementate nel corso del 2017 secondo l’Azienda hanno l’obiettivo di recuperare redditività e capacità di generare cassa, mettendo il Gruppo nella condizione di onorare tutti i suoi impegni e di lavorare per il consolidamento e lo sviluppo delle attività di business. Ad oggi osserviamo che le azioni intraprese dall'Azienda, oltre all'utilizzo del F.I.S, sono state unificare le date del pagamento degli stipendi di tutte le sedi del territorio Nazionale e quindi di far slittare di 15 giorni i pagamenti con la rateizzare della tredicesima mensilità. Azioni impattanti sulle retribuzioni e la condizioni dei lavoratori”.
Alessandro D'Ippolito, Segretario UILCOM-UIL, è in linea con le dichiarazioni delle colleghe: “Siamo coscienti degli effetti che tale necessità aziendale rischia di avere. Al momento non esistono alternative a queste scelte e ne siamo rammaricati. Confidiamo però che anche questo ennesimo sacrificio dei lavoratori possa contribuire al rilancio dell'Azienda”.
Le Organizzazioni Sindacali, vista già la precarietà in cui versa il territorio spezzino, oltre che a monitorare costantemente l'evolversi della situazione, chiederanno un incontro immediato con le istituzioni.