"Il 24 novembre 2022 è finito un incubo iniziato quasi quattro anni fa per i dipendenti della Ars Food, produttori di yogurt biologico nella valle di San Pietro Vara a Varese Ligure. Tutto ha avuto inizio nel 2018 con una crisi economica dichiarata dalla proprietà, con la conseguente richiesta di cassa integrazione e fino ad arrivare alla presentazione di un concordato in continuità, successivamente respinto", si legge in una nota della Cgil.
"Si arriva quindi al fallimento ed in una delle tante aste arriva la proposta di Inalpi per un affitto di ramo d'azienda che dura due anni. Due anni difficili, con lo scoppio della pandemia che contribuisce a peggiorare le cose; tanto che, per lungo tempo, i dipendenti sono costretti ad utilizzare la cassa integrazione per fare fronte al calo delle commesse.
Arrivato il termine previsto per l'affitto del ramo d'azienda ecco un nuovo bando che, finalmente, porta un esito positivo. Il sito produttivo della valle del biologico viene acquistato definitivamente dalla Ditta Zanini Alimentare per la somma di 270 mila euro il 24 novembre 2022. Com'è noto, la Ditta Zanini è già conosciuta sul territorio come produttore di focaccia al formaggio, farinate e pizze, con 2,5 milioni di confezioni all'anno. L'azienda investirà sul territorio dell'alta Val di Vara mantenendo la produzione dello yogurt biologico ed abbinandola a quella dello stracchino e farinata. In questi giorni l'azienda è in fase di adeguamento delle sue linee industriali".
"In tutti questi anni la Filcams Cgil ha seguito sempre costantemente la vertenza – dice Daniele Viviani, Filcams Cgil- cercando di coinvolgere tutti gli attori istituzionali ed economici del territorio e difendendo i lavoratori, fino all'esito positivo del 24 Novembre. Ieri, 9 dicembre, come Filcams Cgil abbiamo chiuso con estrema soddisfazione l'accordo quadro con la Zanini che per i lavoratori prevede il ripristino dei parametri maturati precedentemente con Ars Food e l'impegno che se i volumi di lavoro dovessero aumentare tutti i dipendenti, attualmente a 32 ore settimanali, passerebbero a 40 prima di nuove eventuali assunzioni che tutti noi auspichiamo. Penso sia stato raggiunto un ottimo risultato che salvaguardia l'occupazione e lo sviluppo di una delle poche realtà industriali sul territorio dell'Alta Val Di Vara."