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In Consiglio regionale la maggioranza sostiene Toti, l'opposizione ne chiede le dimissioni In evidenza

 

Tutti gli interventi.

Dopo le comunicazioni del vicepresidente Alessandro Piana sono intervenuti numerosi consiglieri e assessori, relativamente all’inchiesta della procura della Repubblica di Genova che coinvolge anche la Regione.

Ferruccio Sansa (Lista Ferruccio Sansa presidente) ha chiesto le dimissioni del presidente della giunta Giovanni Toti, esprimendo forti critiche alla sua gestione dell’amministrazione regionale, e ha auspicato nuove elezioni il più presto possibile per voltare pagina. Secondo il consigliere quanto rilevato finora dai media rispetto all’inchiesta dimostrerebbe un rapporto “malato” fra imprese e politica.

Stefano Anzalone (Gruppo misto-Progresso Ligure), in riferimento all’avviso di garanzia che ha ricevuto, ha stigmatizzato gli attacchi degli organi di informazione e ha dichiarato piena fiducia nel lavoro della magistratura. Il consigliere ha dato completa disponibilità a rispondere agli organi competenti confidando di far emergere la propria totale estraneità ai fatti contestati relativi alla campagna elettorale delle regionali del 2020.

Gianni Pastorino (Linea Condivisa) ha criticato alcune dichiarazioni di Alessandro Piana circa il bilancio positivo sul lavoro svolto dall’amministrazione regionale. Il consigliere ha rilevato, al contrario, il fallimento di quella classe politica, indipendentemente dall’indagine in corso, e ha ribadito la necessità delle dimissioni di Toti che, in questo modo, potrebbe anche difendersi più agevolmente in sede penale.

Fabio Tosi (Movimento 5 Stelle) ha chiesto le dimissioni del presidente Toti, sostenendo che non sarebbe possibile aspettare la fine del procedimento e anche per permettergli una difesa più efficace. Il consigliere ha rivendicato di avere sempre denunciato comportamenti ritenuti sospetti e ha espresso un giudizio negativo sulla legislatura in corso, in particolare sulla gestione della sanità durante l’emergenza della pandemia.

Domenico Cianci (Cambiamo con Toti presidente) ha precisato il contesto in cui gli è stato notificato l’avviso di garanzia e ha ribadito la correttezza del suo operato nella sua lunghissima carriera professionale. Il consigliere ha sottolineato la propria piena disponibilità nei confronti della magistratura in modo tale da dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati.

Stefano Balleari (FdI) ha annunciato che il suo partito terrà una linea attendista e che saranno i magistrati, eventualmente, a dichiarare la colpevolezza di Toti e che, fino a quel momento, ogni tentativo di strumentalizzare la vicenda a fini elettorali dovrà essere considerato pura “propaganda”. Balleari ha puntualizzato che se i fatti contestati sono irregolari, occorre rivedere la legge e le norme sul finanziamento dell’attività politica.

Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno) ha sostenuto che la Liguria sta attraversando una delle pagine più buie, dal punto di vista politico, e che le dimissioni di Toti sono necessarie perché sarebbe insostenibile per la giunta lavorare con piena operatività. Il consigliere ha aggiunto che, secondo quanto emerge dall’inchiesta, la politica era in mano a interessi di natura privata e sarebbe stata, dunque, espropriata del proprio ruolo.

Stefano Mai (Lega Liguria – Salvini) ha garantito pieno appoggio al vicepresidente Piana nel suo nuovo ruolo e ha rivendicato i meriti dell’attuale maggioranza che, secondo il consigliere, nel 2015 trovò una situazione stagnante, ma fece ripartire lavoro ed economia in Liguria. Secondo Mai chiudere ora la legislatura comporterebbe un danno enorme per lo sviluppo della regione e ha invitato a non dare giudizi affrettati sull’inchiesta in corso.

Roberto Centi (Lista Ferruccio Sansa presidente) si è dichiarato amaramente sorpreso rispetto a quanto emerso in questi primi giorni della inchiesta e ha sostenuto che si sarebbe verificato un “vulnus” della democrazia. Secondo il consigliere il contesto rischia di accrescere il giudizio negativo dei cittadini sulla politica aumentando ulteriormente l’assenteismo e si è dichiarato favorevole al finanziamento pubblico dei partiti.

Roberto Arboscello (Pd-Articolo Uno) ha detto che le inchieste stanno descrivendo un modello di governo che avrebbe anteposto interessi personali all’interesse pubblico: un’impostazione che l’opposizione in aula ha denunciato più volte, come nel caso del piano sanitario. Secondo il consigliere la politica avrebbe mostrato di piegarsi al potere economico e a guardare all’interesse di pochi e ha citato il caso del rigassificatore a Vado.

Claudio Muzio (FI) ha rappresentato il pieno appoggio del gruppo al vicepresidente Alessandro Piana per il nuovo incarico e ha espresso vicinanza al presidente Toti, in quanto sta vivendo un momento difficile e ha sottolineato che Toti è il legittimo presidente della Liguria, eletto al termine di un percorso democratico. Il consigliere, inoltre, ha espresso perplessità rispetto a certe forme di garantismo, che sarebbero a senso unico.

Selena Candia (Lista Ferruccio Sansa presidente) ha dichiarato che Toti si deve dimettere perché politicamente è “finito” in quanto ormai non sarebbe più credibile come amministratore. La consigliera ha aggiunto che la povertà in Liguria sta aumentando, ha rilevato che le grandi opere sono in forte ritardo e ha citato lscolmatore del Bisagno, nodo di Genova mentre su Erzelli e ospedale del Felettino non ci sono previsioni sui tempi.

Paolo Ugolini (Mov5Stelle) ha ribadito la necessità delle dimissioni del presidente della giunta Toti rilevando che la situazione è senza precedenti nella storia dell’amministrazione regionale. Secondo il consigliere la Liguria sta attraversando un momento di profonda crisi istituzionale e morale ed è, dunque, necessario intervenire con fermezza per tutelare l’interesse pubblico e per ripristinare il rigore morale dovuto ai cittadini.

Brunello Brunetto (Lega Liguria-Salvini) ha precisato che nelle elezioni del 2020 i Liguri hanno scelto Toti per premiare la “politica del fare” e non l’immobilismo e che, fino al momento in cui la magistratura non accerterà eventuali illeciti, la decisione delle dimissioni dipende solo da una scelta personale del Presidente e concordata, se lo riterrà, con la maggioranza. Il consigliere, infine, ha augurato buon lavoro al vicepresidente Piana.

Sergio Rossetti (Gruppo misto-Azione) ha ricordato la lettera della minoranza in cui si chiedono le dimissioni del presidente Toti in quanto, al di là degli esiti dell’inchiesta, ci sarebbe stato uno spostamento dei centri di potere dalle sedi istituzionali in altri luoghi e ha citato il progetto della Diga foranea di Genova. Secondo Rossetti, inoltre, il Consiglio non è stato coinvolto su altri progetti, gioco d’azzardo e forni crematori, legati al consenso.

Alessio Piana, assessore allo sviluppo economico, ha rivendicato i risultati del governo regionale nei due mandati di Toti e ha ricordato i 600 milioni a vantaggio di 20mila imprese liguri per la difesa delle aziende in difficoltà e incentivi ai settori in crescita, il superamento dei target fissati dall’Europa, che, per questo importante risultato, ha assegnato 250 milioni in più rispetto alla gestione precedente. L’assessore, infine, ha espresso stima per la macchina amministrativa regionale, che può garantire la continuità del lavoro e la legittimità dei provvedimenti nella situazione attuale.

Barbara Ratti (Cambiamo con Toti presidente), rispetto alla posizione del presidente Giovanni Toti, ha invitato i colleghi consiglieri a valutare con cautela la situazione e ha auspicato da parte della magistratura accertamenti veloci. Dopo avere ricordato i casi di Bonaccini e Zingaretti, prosciolti da alcune accuse, ha rilevato che il garantismo è alla base della democrazia e che le condanne non devono arrivare dai giornali, ma dai giudici.

Enrico Ioculano (Pd-Articolo Uno) ha sostenuto che tutta la maggioranza avrebbe maturato una debolezza nei confronti della Giunta, mostrata più volte nelle commissioni e in aula, e ha citato i casi della proroga per l’apertura di grandi centri commerciali e dei bandi di assunzione per l’area comunicazione. Secondo il consigliere la maggioranza avrebbe ratificato le decisioni della Giunta senza obiezioni.

Veronica Russo (FdI) non è entrata nel merito dell’inchiesta che riguarda anche il presidente della giunta, ma ha espresso dubbi sulla tempistica dell’intervento della magistratura. La consigliera ha aggiunto che l’inchiesta non cancella il lavoro svolto dall’amministrazione regionale in 8 anni e ha invitato i colleghi a non sostituirsi ai giudici, ma a continuare a lavorare per i liguri e ha ribadito una posizione garantista e attendista.

Angelo Vaccarezza (FI) ha ricordato che altri presidenti di regione indagati non si sono dimessi subito, arrivando in alcuni casi anche alla fine del mandato, e che sono i sindaci del territorio, in questi giorni, a chiedere di non porre fine alla legislatura per garantire la continuità dei progetti in corso. Vaccarezza ha assicurato di essere in grado di assumersi la responsabilità di sostenere l’azione di governo della Regione nei prossimi due anni.

Chiara Cerri (Cambiamo con Toti presidente) ha ribadito la vicinanza personale e politica al presidente Giovanni Toti e ha spiegato che gli arresti domiciliari sono una misura preventiva in una fase istruttoria in cui, dunque, non ci sono i capi di accusa che, invece, saranno scritti al termine della fase istruttoria. La consigliera ha circoscritto, rispetto a quanto riportato dai media, le questioni che riguardano Toti.

Mabel Riolfo (Gruppo misto-Liberale) ha dichiarato di sentire il dovere di continuare la legislatura nell’interesse dei cittadini che hanno chiesto all’attuale maggioranza di governare la Regione. La consigliera ha ricordato che la Costituzione sancisce il diritto alla difesa, che va dunque garantito anche dal Consiglio, cui non spetta dare giudizi sommari e ha auspicato che l’operato della magistratura sia più celere di quanto avvenuto in passato.


Daniela Menini (Cambiamo con Toti presidente) ha invitato la minoranza a rispettare in silenzio l’esito delle indagini senza strumentalizzare provvedimenti giudiziari per trasformarli in “armi politiche”, e ha ammonito che questo sarebbe, inoltre, un grave torto alla magistratura. La consigliera ha espresso piena condivisione al lavoro della giunta, che porterà avanti il programma del presidente Toti fino a quando non tornerà al proprio posto.

Davide Natale (Pd-Articolo Uno) ha auspicato che si metta in primo piano l’interesse dei liguri, che non può essere, a suo parere, andare avanti negando la difficoltà in cui si trova chi ha la responsabilità di governo della Regione. Secondo il consigliere il procedimento penale avrebbe ricadute gravissime sul territorio e ritiene che la maggioranza voglia “vivacchiare”, mentre le sfide che attendono la Liguria non lo permetterebbero.

Alessandro Bozzano (Cambiano con Toti presidente) ha rilevato che la situazione impone riflessioni sugli esiti, molto positivi, dell’amministrazione regionale e ha ribattuto alle critiche espresse da alcuni consiglieri di minoranza nella seduta del mattino, soprattutto in merito alle sorti politiche del presidente Toti. Il consigliere ha ribadito, infine, la capacità della Regione di interpretare al meglio le esigenze delle comunità locali.

Armando Sanna (Pd-Articolo Uno) ha precisato che oggetto del dibattito non è la questione giudiziaria, ma politica e, in particolare, della rappresentanza politica. Secondo Sanna nella situazione attuale tanti dossier aperti per le opere rischiano di bloccarsi e sarebbe, pertanto, opportuno porre fine alla legislatura. Il consigliere ha ricordato, che Burlando a suo tempo si dimise dalla carica di sindaco per potersi difendere dalle accuse.

Sandro Garibaldi (Lega Liguria-Salvini) ha apprezzato i toni della discussione che ha definito “garbati” e “corretti”, salvo qualche eccezione, e ha spiegato che sarà la magistratura a esprimere un giudizio sull’operato del presidente. Rispetto al futuro il consigliere ha manifestato tranquillità circa l’operato della giunta e ha rilevato le preoccupazioni di molti sindaci rispetto ad una eventuale interruzione della legislatura.

Sonia Viale (Lega Liguria-Salvini) ha espresso sostegno politico al vicepresidente Piana e vicinanza umana al presidente Toti e ha sottolineato che la richiesta insistente di dimissioni di Toti non fa bene neanche alla magistratura. Secondo Viale il problema della distinzione tra finanziamento alla politica e corruzione riguarda tutta la politica e che per questo sarebbe meglio riconsiderare il finanziamento pubblico ai partiti.

Marco Scajola, assessore all’edilizia, ha ribadito che Giovanni Toti è il presidente della Regione Liguria e ha rivendicato con orgoglio il lavoro fatto dall’amministrazione negli ultimi anni nella tutela del commercio, nei servizi al cittadino, nelle opportunità offerte alle famiglie nello sport, nell’abbattimento delle barriere architettoniche e nel recupero del patrimonio dell’edilizia residenziale pubblica.

Angelo Gratarola, assessore alla sanità, ha ricordato che, oltre le grandi opere, anche la salute dei liguri richiede risposte che non possono essere fermate e ha citato la costruzione dei nuovi ospedali, la riorganizzazione della rete dei Dea, delle case di comunità, ha assicurato che questo percorso non si arresterà e ha ricordato che i servizi sanitari liguri, secondo fonti ministeriali, sono in linea con quelli delle altre Regioni.

Giacomo Giampedrone, assessore alle infrastrutture, ha dichiarato di essere orgoglioso del lavoro svolto finora al fianco del presidente Toti, in particolare per la gestione delle molte emergenze, e ha sottolineato che la continuità dell’azione di governo è un dovere fino alle elezioni. Giampedrone ha aggiunto che il presidente ha agito entro il perimetro della normativa sul finanziamento dei partiti e di essere certo che non si dimetterà e che è pronto a tornare a lavorare per la Liguria non appena possibile.

Simona Ferro, assessore alla scuola, ha criticato alcuni degli interventi della minoranza e ha rivendicato i risultati raggiunti dall’amministrazione regionale durante le legislature presiedute da Giovanni Toti, che ha dato alla Liguria un “altro passo” e ha rivendicato la necessità di una “politica del sì”. Ferro ha ringraziato i consiglieri di maggioranza per gli interventi in aula e ha ribadito sostegno al vicepresidente Piana nel suo nuovo ruolo.

Augusto Sartori, assessore ai trasporti, ha respinto le accuse della minoranza secondo cui la Liguria sarebbe amministrata male e, in particolare sul turismo, ha rilevato che è un settore divenuto molto più significativo a livello economico, ha ricordato alcune delle iniziative in cantiere, e i risultati raggiunti nell’occupazione e nel rinnovo del parco automezzi nel trasporto ferroviario.

 

In conclusione ha ripreso la parola Alessandro Piana, vicepresidente della giunta, che ha sottolineato di confidare nell’aiuto dei colleghi della Giunta con i loro staff, i direttori, i dirigenti di struttura, i funzionari, che in questi anni hanno portato risultati importanti. Ha ribadito stima e affetto per il presidente Toti, ha sottolineato di non aver mai fatto riferimento a modus operandi, tempistiche e altri aspetti delle indagini, neanche quando lo hanno riguardato direttamente, per rispetto della magistratura e che il garantismo implica la responsabilità di continuare a governare.

 

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