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Spezia-Chievo, the day after: è tutto vero In evidenza

di Massimo Guerra - I momenti salienti di una serata che rimarrà nella storia delle Aquile.

Lo Spezia in finale dopo aver sconfitto il Chievo-Verona per 3-1, ribaltando la secca sconfitta per 2-0 dell'andata con mille tifosi impazziti fuori dallo stadio e molti di più davanti agli schermi DAZN.

Sembra un sogno da appena svegliati, ed invece è una bellissima realtà: riviviamo i momenti salienti di una serata che rimarrà scolpita per sempre nei cuori e nella storia della società bianca.

L'abbraccio dei tifosi: dopo l'incontro a Follo in settimana, appuntamento sotto il NH hotel di via XX Settembre, base di partenza della squadra alla volta del Picco. Cori, striscioni, fumogeni e centinaia di scooter ad accompagnare la squadra fino al Picco.

Un Picco lunare: pochi vip in tribuna centrale, per il Chievo l'occhialuto presidente Luca Campedelli, alcuni dirigenti tra cui l'ex bomber Pellissier. Per lo Spezia presenti solo un paio di consiglieri (tra cui il tifosissimo dottor Cuttica), il DG Guido Angelozzi - che ha zittito alcuni clivensi che stavano alzando troppo i toni - con il fido Piero D'Oronzo, presente anche il sindaco Pierluigi Peracchini, venuto apposta da Bolzano dove sta trascorrendo le vacanze con la famiglia. Urla, cori e fumogeni dai tifosi assiepati dietro la Ferrovia, un coro continuo per 97', colonna sonora e fumosa di un sogno tutto da realizzare, a partire dalla sfida contro i forti avversari del Chievo.

Partita a senso unico: non si sa come abbia fatto dopo aver visto le gambe molli e le teste confuse del primo tempo al Bentegodi, ma tant'è. Serviva la partita perfetta, e mister Italiano ne è stato il primo protagonista, ottenendo dal suo gruppo quello che voleva: ritmo, concentrazione, chiusura degli spazi in ripartenza del Chievo, raddoppi e verticalizzazioni in fase offensiva, cross alti per i giganti Nzola e Galabinov. Se all'andata lo Spezia ha fatto 6 tiri in porta (tra cui 1 rigore e una traversa) e nessun gol, a fronte di un Chievo a segno due volte con solo 3 tiri nello specchio, ieri sera le Aquile oltre a mantenere sempre il pallino del gioco a ritmi altissimi per 70' sono andati al tiro in porta almeno 8-9 volte, a fronte di nessuna vera conclusione verso Scuffet, a parte il rigore al 93'.

Sassolini italiani: al triplice fischio di Abbattista gioia incontenibile in campo, sugli spalti e dietro la curva. Italiano è venuto sotto la tribuna urlando: "Scrivete bene", ovviamente rivolto a qualcuno tra i colleghi che era andato giù duro dopo la sconfitta di Chievo, ma va anche detto che ogni partita fa storia a sé, e se a Verona la squadra era apparsa quasi stordita e impacciata nel primo tempo – dato incontestabile – sulla prestazione di ieri sarebbe davvero difficile fare le pulci a qualcuno.

Tra conferme e sorprese: due i giocatori più sorprendenti nelle fila aquilotte: il terzino sinistro Vitale e il laterale destro Nzola. Entrambi finalmente in condizione, l'ex Verona ha sfoderato cross su cross prevalendo anche in fase difensiva, suo l'assist con tunnel per Maggiore che ha permesso il gol del 2-0. Per Nzola una serata da incorniciare, dopo il gol mangiato a fine primo tempo su assist di Gala che lo aveva messo a tu per tu con Semper, la rete di potenza e agilità del 3-0 lo ha riabilitato agli occhi del Picco, oltre alla straordinaria prestazione complessiva, fase difensiva compresa. A cercare pulci, ma in chiave costruttiva, le incertezze in impostazione di Ferrer, un po' intimorito nella fase finale del campionato, ma in ogni caso sempre puntuale in fase difensiva, e la scarsa verve di Di Gaudio e Ragusa, il primo ancora alla ricerca della migliore condizione (stesso discorso di Vitale), il secondo dotato di un carattere fortissimo ma anche ieri sera tartassato dagli infortuni, si spera non così gravi da precludergli la finalissima.

Doppia finale: stasera si saprà chi sarà il prossimo avversario delle Aquile tra Frosinone e Pordenone, con le matricole in vantaggio dopo la vittoria in trasferta nella gara di andata. Lo Spezia giocherà dunque in notturna domenica 16 agosto la prima delle due gare in trasferta, a Trieste (casa del Pordenone) o a Frosinone, mentre il ritorno è in programma sempre alle 21 al Picco giovedì 20 agosto, per realizzare un meritatissimo sogno.

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