Le parole dell'allenatore dello Spezia Luca D'Angelo nell'antivigilia della sfida al Cesena.
Come sta la squadra: “E' vero, c’è bisogno di una reazione soprattutto caratteriale. Ci attende una partita molto importante e serve una partita di eccellenza sia dal punto di vista tecnico- tattico e motivazionale. Questi fattori se li affrontiamo in maniera eccellente e non scendiamo in campo titubanti e impauriti, allora ci toglieremo soddisfazioni. Giocatori in nazionale sono rientrati bene, eccezione per Comotto un po' acciaccato".
Il lavoro durante la sosta: “Abbiamo lavorato duramente cercando di curare le nostre problematiche, poi i giocatori sono esseri umani e sentono la situazione. Ora c’è da giocare la partita”.
Su Hristov: "Questa mattina l’ho visto, sta bene ed è a disposizione, sarà titolare".
La panchina che traballa: "Sono preoccupato ma è quella preoccupazione che serve per star dentro all’allenamento, concentrati nei meccanismi che servono".
Le palle inattive: "Difficile cambiare di colpo, dobbiamo stare attenti, abbiamo ottimi saltatori. Abbiamo lavorato anche su altro che non ha funzionato bene in questa sosta".
L'attacco che stenta a decollare: "Abbiamo cinque attaccanti, stanno facendo un po' di fatica ma non li stiamo mettendo più in condizioni per mostrare il potenziale. Sono convinto che verranno fuori le loro potenzialità. Quando ho preso lo Spezia nella prima stagione Pio esposito con me ha fatto 1 gol ed era ben contestato. A fine stagione abbiamo cercato di convincere l’Inter a lasciarcelo perchè abbiamo visto le sue qualità e abbiamo fatto i playoff. Sono convinto che i nostri attaccanti non da soli ma insieme all'aiuto della squadra troveranno la quadra giusta pertrovare i gol, ma ripeti non dipenderà solo da loro. Dobbiamo modificare qualcosa perchè abbiamo giocatori con caratteristiche diverse, se non segnano devono aiutare. Pio Esposito quando non segnava, aiutava la squadra. Devo andare al massimo e le cose andranno bene".
La scelta dei titolari e il Cesena: "Con il Palermo una scelta in base ai giocatori che penso siano più forti per quella partita, sinceramente non ci ho fatto caso. Per quel che riguarda il Cesena è una squadra molto veloce, rapida: abbiamo provato diversi accorgimenti, lo sappiamo il tipo di gara che ci aspetta ma dobbiamo essere noi stessi e con le nostre caratteristiche. Ogni partita ha le sue difficoltà, van cercate di superarle".
L’aspetto mentale: "In tutta onestà sento dire questa cosa della delusione Serie A ma non la ritrovo negli allenamenti. Esposito e Wis sono ineccepibili negli allenamenti, negli atteggiamenti. Sanno che non siamo in una buona situazione e si sentiranno di non aver dato il massimo. La gente ha tante aspettative su di loro in particolare, loro, come è giusto che sia, si sentono tra i più forti della squadra e della B ma devono fare quello che sanno fare, ci tengono fin troppo e tutti si aspettano questo, alla lunga lo faranno vedere ma i ragazzi non sono delusi, non avverto questo".
Varianti a centrocampo: "Lavoriamo a soluzioni differenti, Salvatore è un accentratore di gioco, tante volte è stato marcato e ogni tanto diventa immarcabile quando gioca spensierato. E' un po' preoccupato dalla situazione, anche per me forse ma io ho 54 anni e so pensare a me stesso. Facendo quello che sa fare non c’è bisogno di preoccuparsi".
Rapporti con la società: "Ho un buon rapporto con i dirigenti, faccio parte di questo mondo da tanto tempo e so che i risultati determinano i pensieri sull’allenatore e la vivo nella maniera giusta. Con l'esperienza che ho me la vivo bene, anni fa l'avrei presa più sul personale. Ho passato queste settimane iper concentrato per trasportare la squadra, non si tratta di sentire la fiducia o meno, i dirigenti sono presenti tutti i giorni, questo però non mi fa sentire in uno stato di scampato pericolo, questo lavoro è cosi, è soggetto al risultato. Quest' anno non vinciamo mai ed è giusto stare da questa parte".
Il dualismo in porta: "Domani gioca Sarr ma rinnovo sempre la cosa detta anche in estate: il portiere a questo punto è da giudicare giocatore di movimento. Lo fa l’Inter, il Bologna, abbiamo tre portieri tutti forti, non abbiamo Buffon e nient'altro. Quindi, settimana per settimana decideremo ma domani gioca Sarr".
Il modulo: "Credo che la base della squadra debba essere sempre quella: 7 partite non sono abbastanza ma non possono dare giudizio sul modulo, il nostro problema non è il modulo ma la convinzione in quello che riusciamo o non riusciamo a fare".







