Prima il closing, poi la nomina del nuovo consiglio di amministrazione: lo Spezia Calcio è passato ufficialmente nelle mani di FC32 Global Holdings Inc. FC32 aggiunge così lo Spezia alla sua rete internazionale, che comprende già SKN St. Pölten, militante nella seconda lega austriaca, e il Cobh Ramblers FC di Cork, attivo nei campionati minori della Repubblica d’Irlanda. Il gruppo, fondato da Paul Francis, imprenditore con una visione globale del calcio e una particolare attenzione allo sviluppo sostenibile dei club, punta a espandere ulteriormente la propria rete nei prossimi anni. Tuttavia, lo Spezia Calcio rappresenta già oggi il sodalizio di punta di questo ambizioso progetto, destinato a diventare il fiore all'occhiello dell'intera galassia FC32.
Una rete con gli altri club appartenenti alla galassia FC32 sarà particolarmente utile per centrare uno degli obiettivi chiave: la crescita di talenti che possano affermarsi in maglia bianca e giocare ad alti livelli, contribuendo alla costruzione di un'identità forte e di una cultura sportiva radicata. Il progetto mette al centro lo sviluppo del calciatore attraverso tre pilastri: cultura e comunità, coltivando il legame indissolubile che lega la squadra alla sua gente; competizione, facendo si che i giocatori debbano competere per alzare gli standard complessivi della rosa; modelli da seguire, in modo che i più giovani possano avere esempi da cui imparare. Ciò avviene nell'ottica di una strategia che vede il gruppo ispirarsi a modelli di rilievo del calcio mondiale come Atalanta, Benfica, Borussia Dortmund e Ajax: si tratta di squadre che, pur non operando in una rete, negli anni sono state in grado di formare in casa talenti e far brillare questi ultimi nei palcoscenici più ambiziosi.
Il fine ultimo di FC32 è quello di avere lo Spezia stabile e competitivo in Serie A. Ciò nei piani del gruppo passa dal formare una base solida di giocatori che vogliono veramente vestire la maglia bianca. Parallelamente, la strategia prevede il raggiungimento dell'indipendenza finanziaria per mantenere quei calciatori, ma solo quando essi desiderano restare. Se, infatti, un giocatore aquilotto verrà chiamato da uno dei club più grandi d'Europa e il sogno del ragazzo sarà quello di andare, il club lo supporterà. Un trasferimento che, però, non dovrà mai arrivare al costo di indebolire la stabilità competitiva dello Spezia.