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Uil: "Sicurezza, il cuore del lavoro" In evidenza

I dati su morti ed incidenti sul lavoro sono ancora drammatici.

 

A pochi giorni dalla giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro, una campagna internazionale annuale per promuovere il lavoro “sicuro, sano e dignitoso”, svoltasi il 28 aprile, l’Eurostat ha diffuso le statistiche sulla mortalità per incidenti sul lavoro nei paesi europei, delineando un profilo per l’Italia non proprio lusinghiero.

Una situazione che, anche alla luce degli ultimi drammatici dati sugli incidenti e le vittime sul lavoro dell'INAIL, ci raccontano una vera e propria strage che muove da ragioni sociali e culturali.
La lettura degli open data Inail del 2017 richiede molta cautela ma è certo che le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nei 12 mesi del 2017 sono state 1.029, con un incremento di 11 casi rispetto ai 1.018 dell’analogo periodo del 2016 (+1,1%) e una diminuzione di 143 casi rispetto ai 1.172 decessi denunciati tra gennaio e dicembre del 2015 (-12,2%).

lavoro

L’immobilità dei dati, ed in alcuni casi il peggioramento, evidenziano come l’arduo obbiettivo da tanti annunciato all’indomani del 30 aprile 2008 con la pubblicazione del famoso Decreto n.81 sia stato nel concreto disatteso dalla realtà dei fatti.
Ciò non significa che Legge e Legislatore abbiano sbagliato ma che, come spesso accade in Italia, l’analisi del tessuto sociale interessato, l’approccio culturale e la sottovalutazione di una subcultura diffusa in molti ambienti, che tende a deride se non emarginare chi mostra maggiore sensibilità a questo grave problema, abbiano sicuramente allontanato il target. E non si può certo responsabilizzare totalmente la crisi economica visto che i dati Istat parlano di una ripresa della produzione industriale a fronte, dopo oltre 25 anni, di una crescita contemporanea sia di infortuni che di morti sul lavoro registrati nel 2017.

A queste prime considerazioni è poi da aggiungere l’impreparazione di alcuni datori di lavoro, soprattutto nelle medie, piccole e micro imprese che in Italia rappresentano il 95% della totalità, lo scarso monitoraggio degli effetti della formazione e dell’informazione, non solo nel medio e lungo termine ma anche nell’immediato quotidiano, un apparato sanzionatorio pienamente discutibile, la pressoché assenza della promozione della sicurezza sul lavoro nelle scuole ed una allarmante trascuratezza circa il ruolo ed il fondamentale contributo che RSU, RLS e RLST, alfieri delle OO.SS. sul campo, possono apportare alla promozione della cultura della sicurezza.

Nell'attesa quindi che Istituzioni e politica dispongano azioni determinati volte ad incidere concretamente sull'approccio culturale e sociale al problema, ben venga la promozione da parte delle nostre Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL e UIL dei valori della Sicurezza sul Lavoro nel giorno in cui proprio gli attori principali, i Lavoratori, celebrano la propria festa ma, nella consapevolezza che le piante cattive hanno radici profonde, l’impegno di un giorno deve e dovrà essere rinnovato per il resto dell’anno se vogliamo che la Sicurezza diventi il cuore pulsante del mondo del lavoro.


Salvatore Balestrino, Segretario generale Uiltec Liguria

dott.Daldegan Papik. Responsabile regionale Uiltec Sicurezza


(Illustrazione Giulia Bacchi)

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