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Comsubin, consegnati 7 brevetti da palombaro (foto) In evidenza

Si è svolta venerdì 10 febbraio, all'interno del Comando Subacquei ed Incursori "Teseo Tesei", la tradizionale cerimonia di conferimento dei brevetti agli allievi del corso Ordinario Palombari 2016.

Alla presenza del Comandante di Comsubin, Contrammiraglio Paolo Pezzutti, è stata inoltre deposta una corona di fiori in memoria dei caduti del Raggruppamento, offerta dall'Associazione dei Subacquei Marina Militare in congedo che lo scorso anno ha provveduto a restaurare a proprie spese la cappella dedicata al Cristo Re, sita nel promontorio del Varignano.
Questo momento celebra il termine di un intenso periodo formativo della durata di 10 mesi, attraverso il quale si sono potuti selezionare 7 giovani militari della Marina che, da oggi,
continueranno il loro servizio tra le fila del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) di Comsubin, tra addestramento e missioni operative.
Impegni che il GOS, quale eccellenza nell'ambito della Difesa nazionale nel contesto marittimo, estende oltreché al campo militare, a numerose attività a favore della collettività soprattutto in ambito sanitario, scientifico e sociale.
Sono stati numerosi gli interventi volti alla bonifica dei litorali italiani da residuati bellici, i trattamenti di ossigeno terapia iperbarica per casi di emergenza legati ad intossicazione da
monossido di carbonio e la collaborazione con l'Istituto di Ricerca ENEA, che ha portato quest'ultimo ad adottare le norme della Marina Militare per condurre le attività subacquee
nell'ambito delle spedizioni italiane in Antartide.

Approfondimenti
Le recenti operazioni in cui sono stati chiamati ad operare i Palombari della Marina Militare, hanno riguardato in particolare:
- il naufragio della nave passeggeri Costa Concordia (2012);
- il crollo della torre piloti di Genova a seguito dell'abbattimento causato dal Mercantile Jolly Nero (2013);
- il drammatico naufragio del peschereccio carico di migranti nei pressi dell'Isola di Lampedusa (2013);
- rimozione e neutralizzazione di 12.593 pericolosi residuati bellici rinvenuti lungo le coste italiane a seguito di 228 segnalazioni (2016);
- recupero di oltre 200 salme adagiate sul fondo ed all'interno del peschereccio inabissatosi ad una profondità di 370 mt nel Mediterraneo Centrale, a seguito del naufragio occorso il 18 aprile 2015.

 

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