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CGIL, CISL e UIL: "Il problema dei lavoratori a tempo determinato della Provincia è tutt'altro che risolto" In evidenza

Nonostante le dichiarazioni di questi ultimi giorni, pervenute da più parti, la situazione del personale a tempo determinato della Provincia è tutt'altro che definita. Il problema del precariato nell'Amministrazione Provinciale non è infatti risolto.


E' stato fatto un primo passo che ha consentito di dare continuità lavorativa ai dipendenti interessati e ovviamente ha garantito l'erogazione dei servizi, in cui essi operano.
Contrariamente a quanto emerso recentemente, occorre però precisare che il precariato dell'ente non si limita ai soli servizi per l'impiego.
I lavoratori precari di tali servizi sono infatti 27. Per loro è stato deliberato un rinnovo contrattuale di 4 mesi, prorogabile fino al 30 settembre 2016, se la copertura economica e le condizioni giuridiche lo consentiranno.


Presso i cosiddetti servizi di area vasta sono poi attualmente impiegati 4 lavoratori a tempo determinato, i cui contratti scaduti il 31 Dicembre sono stati prorogati fino al 30 Settembre prossimo.
Questi dipendenti hanno acquisito anni di esperienza e sono stati recentemente selezionati attraverso due concorsi pubblici, dai quali potrebbero attingere i comuni, per lo svolgimento di servizi territoriali quali quelli dell'A.T.O. idrico e del G.A.L., acquisendo così personale specializzato e garantendo loro una certa stabilità lavorativa.


Nella panoramica del precariato provinciale vi sono anche i 10 dipendenti del Settore della Formazione Professionale, che contrariamente ai loro colleghi a tempo indeterminato, non sono stati assunti dall'agenzia regionale Arsel, nel mese di Luglio 2015, al momento del passaggio della competenza dalla Provincia alla Regione.
I loro contratti sono rimasti in carico alla Provincia fino al 31 dicembre scorso e sono ora senza lavoro.
Al momento del possibile passaggio, l'Arsel ha preferito infatti non farsi carico del personale ed ha invece deciso di emanare un bando pubblico regionale per assunzione a tempo determinato, di durata limitata, perché legata ai finanziamenti di cui disporrà.


Discorso a parte meritano infine i 5 precari del Settore Turismo, addetti all'accoglienza, passati in Regione il 1 Luglio 2015 ed ora senza contratto (anch'essi dal 31 Dicembre).
La Regione non ha mantenuto la gestione di tale servizio, quindi per loro non esistono al momento prospettive di continuità lavorativa, cosicché il patrimonio di competenza e di esperienza che hanno acquisito verrà disperso.
Anche in questo caso sarebbe auspicabile un'assunzione di consapevolezza da parte degli enti territoriali dell'importanza di una accoglienza turistica ampia ed efficace, in una provincia come quella della Spezia, che negli ultimi anni ha fortemente rilanciato la propria vocazione turistica.


In ogni caso tutti i percorsi che dovessero essere intrapresi al fine di dare continuità lavorativa a questo personale avranno un senso e saranno sostenibili soltanto in un'ottica di transitorietà che traguardi il superamento del precariato e miri alla stabilizzazione dei lavoratori.

 

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