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Province: tappa cruciale. In corso a Roma l'Assemblea dell'UPI con i Ministri Patroni Griffi e Cancellieri

Il Commissario straordinario della Provincia della Spezia e Presidente delle Province Liguri Marino Fiasella è a Roma per partecipare all'Assemblea dell'UPI in cui si sta affrontando una partita cruciale sul destino delle Province italiane.

La spending review ha infatti rimesso sul tavolo la questione relativa all'accorpamento delle Province che porta con sé temi importanti come l'attribuzione delle funzioni ed il nodo cruciale della riforma elettorale. L'Upi, attraverso il suo Presidente Giuseppe Castiglione, ha ribadito la necessità di una riorganizzazione complessiva dei livelli istituzionali con una razionalizzazione di tutti gli uffici periferici dello Stato ed un secco no al sistema elettorale di secondo grado che toglie la facoltà di voto ai cittadini. "La nostra - sottolinea Fiasella - è una delle prime Province ad aver subito il commissariamento in attesa che si realizzi la riforma annunciata dal Governo Monti. Ho sempre difeso, sin dalla prima proposta Berlusconi che aboliva le Province come quella spezzina al di sotto dei 300.000 abitanti, il principio e l'importanza di tutelare un Ente di Governo di area vasta. In un sistema istituzionale che vuole dare davvero risposte efficaci ai bisogni dei cittadini non si può mortificare l'ente intermedio, l'unico in grado di tutelare e mettere al centro i territori. Dal dibattito sull'abolizione si è passato ora a quello sull'accorpamento che parrebbe prevedere, ad esempio, in Liguria l'istituzione di una area metropolitana (Genova) con due Province (una di Levante ed una di Ponente). Ritengo condivisibile questo tipo di strategia da sempre sostenuta dall'UPI ma intendo continuare a battermi su due questioni di primaria importanza: le funzioni e  il diritto di voto dei cittadini. Continuo a pensare che il governo dell'area vasta sia infatti un valore da tutelare e che alle nuove macroProvince debbano essere attribuite funzioni strategiche per i territori. Pensare di svuotarne le competenze sarebbe un errore madornale ed una spesa inutile a carico dei cittadini. Abbiamo invece l'occasione di costruire una riforma istituzionale funzionale al tempo stesso per le casse dello Stato e per l'ammodernamento  della Pubblica Amministrazione. Rimane poi da sciogliere il nodo della riforma elettorale. Rispetto a questo la mia posizione è netta: è inaccettabile che venga tolto ai cittadini il diritto di voto. Le Istituzioni sono e devono rimanere un presidio di democrazia. Non è certo abolendo la democrazia che si costruisce un Paese civile e moderno. Su questo pretendiamo da Governo una risposta franca e chiara. Le aperture del Ministro Patroni Griffi intervenuto ieri all'assemblea UPI sono apprezzabili ma sul diritto di voto non intendiamo retrocedere. "

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