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Rimessi in libertà i quattro tifosi arrestati, tutti i dubbi dei tifosi della curva In evidenza

di Massimo Guerra - Il Gruppo Bullone in una lettera aperta elenca uno per uno i fattori che hanno causato gli incidenti di domenica al Picco.

Rimessi in libertà con obbligo di residenza in provincia della Spezia fino al processo, che partirà in ottobre: così si è espresso questa mattina il giudice spezzino nei confronti dei quattro tifosi arrestati all'alba di ieri dopo essere stati identificati dai filmati della Scientifica sul luogo della rissa nel post-partita Spezia Napoli, in via XV Giugno dietro lo stadio Picco.

Il Pm aveva chiesto misure domiciliari più restrittive, ma alla resa dei fatti è stata accolta la tesi difensiva dell'avvocato Massimo Lombardi, anche se il capo di imputazione per tutti e quattro rimane pesante: rissa aggravata dalle lesioni, un'ipotesi che può costare fino a 6 anni di reclusione e che sarà discussa nel corso del processo che partirà a ottobre. Ma già nei prossimi giorni l'avvocato Lombardi presenterà ricorso al Tribunale della libertà, perché siano revocate le misure restrittive sia pur al domicilio.

Tutti e quattro i tifosi potranno comunque da subito uscire dalla provincia per motivi di studio, di lavoro o di salute, ovviamente sulla base di specifiche domande. Stamattina in attesa del verdetto cautelare tanti tifosi delle curve Ferrovia e Piscina, che hanno espresso solidarietà anche concretamente, aprendo un conto per coprire le spese legali del processo (Postepay Codice fiscale CCCMTT99P03E463T, Numero carta 5333171152702268).

In giornata il gruppo Bullone ha diffuso un comunicato:

22 maggio 2022, una festa rovinata: "Da tre giorni è in scena una colossale farsa, una rappresentazione distorta della realtà, un vociferare a sproposito senza vergogna di sorta. Una buffonata, l'ennesima occasione persa per far silenzio e riflettere dei motivi reali che hanno portato a rovinare una festa di una città intera".

"Noi, a questa sceneggiata non partecipiamo, saremo perdenti in partenza, vogliamo solamente proporre a tutti di "riavvolgere il nastro" e di soffermarsi ai soli fatti, alla realtà, alle cose viste, documentate, alle oggettività. Noi che, appunto, i fatti li abbiamo vissuti, proponiamo le seguenti osservazioni relative ai soli accadimenti all'interno dell'impianto sportivo A. Picco, con riferimento specifico al settore Curva Piscina".

"Le osservazioni le poniamo sotto forma di quesito affinché possano essere spunto di seria riflessione e azione di miglioramento; come gruppo bullone la risposta ai temi seguenti è sempre sì"

"È vero che larga parte della tifoseria napoletana è entrata nel settore ospiti con il volto travisato e armati di aste ed oggetti atti ad offendere? È vero che tra tali oggetti in loro possesso vi erano torce da segnalazione che sono state scagliate nel settore occupato dal pubblico locale? È vero che frange del tifo ospite, dopo pochi minuti dall'inizio incontro, ha tentato, nell'ordine, di abbattere il divisorio tra i settori, di scavalcare il divisorio stesso e di colpire con cinghie e aste il pubblico locale?".

"È vero che il pubblico locale ha protetto e agevolato l'evacuazione di molti spettatori di fede partenopea (famiglie in primis) presenti nel proprio settore in quanto minacciati da un reale e grave pericolo incombente provocato esclusivamente dai tifosi napoletani? È vero che diversi individui appartenenti alla tifoseria napoletana, armati di cinghie, aste (?!) e altri oggetti atti ad offendere hanno, senza resistenza alcuna, scavalcato le delimitazioni di settore, entrati nel terreno di gioco, diretti nel settore ospiti e colpito personale di servizio e pubblico locale?".

"È vero che solo per questo specifico motivo, e non altri, l'arbitro è stato costretto a sospendere l'incontro per ben 12 minuti? È vero che personale di servizio (due steward....) e appartenenti al pubblico locale ha naturalmente e legittimamente resistito al premeditato, vile e violento attacco messo in atto dalla tifoseria ospite? È vero che durante l'arco temporale dell'intero incontro, nel settore napoletano, sono stati spaccati seggiolini, componenti elettrici e antincendio e scagliati nella parte del tifo locale? È tutto vero: ergo, di che parliamo?".

"Per completezza di analisi proponiamo, ulteriori osservazioni: è vero che a seguito di preventive, lunghe, sistematiche ed accurate perquisizioni alle persone afferenti al settore locale di curva piscina, effettuate nei 19 incontri disputati, non sono mai stati rilevati tentativi, tantomeno sequestri, di introduzione oggetti atti ad offendere? È vero che nessun preventivo (e scatenante) vilipendio è stato perpetrato nei confronti di santi ed eroi partenopei? È vero che, come gruppo, abbiamo sempre denunciato le carenze infrastrutturali nel nuovo settore di curva piscina? È vero che, come gruppo, abbiamo proposto da tempo e con ostinazione soluzioni per l'adeguamento strutturale del settore?".

"È vero che l'unico provvedimento preventivo adottato per assicurare la sicurezza degli spettatori è costituito da una corda posizionata longitudinalmente a due metri dal divisorio tra settori? È vero che, come gruppo, abbiamo favorito e assicurato la rispettosa convivenza con tifosi ospiti (persone normali...) nel nostro settore per tutto l'anno? È vero che, come gruppo, abbiamo segnalato preventivamente e ripetutamente alla società Spezia e agli organi preposti i rischi e pericoli che l'incontro Spezia-Napoli riservava? Anche la risposta a questa seconda serie di domande è, purtroppo, sì".

"In conclusione, come gruppo Bullone, proponiamo a tutti di fermarsi un attimo, di interrompere commedie teatrali, sproloqui, pseudo comizi, encomi e congratulazioni. "Un bel tacer non fu mai scritto" è la nostra proposta nell'immediato. Poi, per chi riprenderà a parlare e giudicare, chiediamo chiarezza e onestà intellettuale: diteci da che parte state! Auspichiamo che ciò detto sia utile a far chiarezza oltre che per stabilire o rivedere rapporti, a tutti i livelli, anche personali, senza ipocrisie e buonismi di facciata. Buon lavoro, grazie per l'attenzione dal Gruppo Bullone".

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