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Inter in vantaggio, ma lo Spezia deve osare di più In evidenza

di Massimo Guerra - Durante l'intervallo tifoserie unite nel ricordo di Fabio Alfreducci, scomparso nei giorni scorsi.

Nell'intervallo un bellissimo episodio che merita di essere raccontato: lo Spezia ha donato sotto la Ferrovia un mazzo di fiori alla vedova di Fabio Alfreducci, il tifoso scomparso in settimana, e allo striscione apparso nella curva delle Aquile "Un ultras non muore mai...Ciao Fabio!" ha fatto eco la curva nerazzurra assiepata in Piscina, "Porta in cielo i tuoi colori, fai buon viaggio Fabio", insieme allo striscione degli amici del Bullone in Piscina "Fabione sempre con noi": queste attestazioni di affetto servono a ripulire un po' di fango dal mondo del pallone, e tifosi avversari si ritrovano nella memoria di uno di loro.

Torniamo alla partita: c'è rammarico alla fine del primo tempo per lo svantaggio maturato alla mezz'ora dall' inter, grazie ad una splendida conclusione da fuori area di Brozovic, non a caso uomo-squadra in questa Inter lanciata verso lo scudetto.

Rammarico perché rileggendo la trama dei primi 47' lo Spezia avrebbe meritato almeno un gol, mancato per un soffio al termine di manovre avvolgenti sulla sinistra, sull'asse Bastoni - Reca o basato su brucianti verticalizzazioni sulla destra, con Maggiore e Gyasi sugli scudi.

Ma il calcio è questo, per fare gol devi buttarla dentro, non basta creare situazioni favorevoli, ma soprattutto contro una squadra di livello come l'Inter non è consentito sbagliare i fondamentali, cosa purtroppo accaduta almeno un paio di volte nel giro di pochi minuti a Kovalenko, peggiore in campo nel primo tempo.

Impacciato, impreciso, spesso fuori posizione, spiace raccontare in questo modo la gara del giocatore ucraino, sicuramente in grossa difficoltà morale per la tragedia che ha investito la sua nazione, ma se Motta lo continua a proporre, tra l'altro in un ruolo non propriamente suo, evidentemente il ragazzo dimostra in settimana progressi che, evidentemente, non riesce a ripetere in partita, forse proprio a causa del carico psicologico che l'atmosfera del Picco porta inevitabilmente con sé.

Fatto sta che proprio dai due errori tecnici di Kovalenko l'Inter ha preso campo e ha spaccato l'equilibrio con Brozovic, giocatore che non ha bisogno di presentazioni.

Nella ripresa Motta deve osare di più, è giusto non rischiare la goleada ma sicuramente cercare di alzare il baricentro, magari con l'energia esplosiva di Agudelo piuttosto che con la tecnica di Verde.

Staremo a vedere.

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