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"Matrice": Jacopo Benassi in mostra negli spazi di Fondazione Carispezia

Si tratta per l’artista spezzino di un ritorno a casa dopo anni di riconoscimenti in Italia e all’estero ed è probabilmente ad oggi il suo progetto espositivo più ambizioso e intimo al tempo stesso. 

 

Fondazione Carispezia ha inaugurato oggi, sabato 9 aprile, la mostra MATRICE di Jacopo Benassi, visibile presso i propri spazi espositivi (via D. Chiodo 36 – La Spezia) fino al 31 luglio 2022. Si tratta per l’artista spezzino di un ritorno a casa dopo anni di riconoscimenti in Italia e all’estero ed è probabilmente ad oggi il suo progetto espositivo più ambizioso e intimo al tempo stesso. 


L’intera mostra, a cura di Antonio Grulli, ruota attorno al passato dell’artista e al suo rapporto con la città della Spezia, come luogo di formazione e di vita in grado di influenzare buona parte del suo percorso artistico. E il titolo MATRICE vuole racchiudere tutto questo: la città è infatti “la grande madre” da cui la vita e il percorso di Jacopo Benassi hanno avuto inizio, e allo stesso tempo è luogo fondamentale di creazione nel presente, un grande studio espanso da cui attingere idee, immagini, visioni. Le opere in mostra ruotano dunque attorno a questo rapporto con una città che da luogo geografico e collettivo diventa spazio intimo intrecciato con gli aspetti più personali della vita dell’artista.


Il progetto è diviso in due momenti distinti. 


Nelle settimane precedenti l’inaugurazione è stata costruita nella sala centrale della Fondazione una struttura in cartongesso dalla particolare forma triangolare, uterina, che è diventata il luogo di creazione e di lavoro dell’artista, la vera e propria MATRICE della mostra. Qui sono state realizzate le opere che costituiscono un’inedita evoluzione del suo percorso fotografico: le fotografie infatti sono unite a dipinti e sculture, realizzati dallo stesso Benassi ispirandosi all’importante pittore spezzino Agostino Fossati, da lui amato e visto come un’ispirazione da cui partire per capire meglio sé stesso, il proprio percorso professionale, e il suo rapporto con la città. 

È qui che ha avuto luogo anche la performance a cui era possibile assistere, nei giorni precedenti l’inaugurazione, da alcuni piccoli fori creati dall’artista mentre suonava e scattava fotografie.


Una volta terminata la realizzazione dei lavori, vere e proprie porzioni delle mura in cartongesso dello spazio di lavoro, della MATRICE, sono state sezionate e asportate. Queste porzioni, queste “fette”, sono esposte nelle altre sale della Fondazione e compongono il display su cui sono allestite le opere in mostra: una sorta di grande opera d’arte installativa che attraversa tutti gli spazi espositivi. 

MATRICE è quindi composta di lavori in cui pittura, fotografia e scultura vanno a comporre degli strani ibridi, degli accrochage che vengono presentati semplicemente appesi ai brani di muro della MATRICE installati all’interno della Fondazione, o appoggiati su tavoli precari pensati per l’occasione, quasi si fossero salvati da una demolizione. 

La gran parte del materiale esposto è inedito, pensato e realizzato appositamente per il progetto attraverso un processo di creazione in divenire che è durato fino a pochi giorni prima dell’apertura della mostra. Jacopo Benassi ha curato ogni singolo aspetto del progetto, dalle opere fino all’immagine guida della comunicazione, da lui ideata e disegnata come una vera e propria opera d’arte.

Durante il periodo di apertura della mostra verrà inoltre realizzata una serie di incontri aperti al pubblico con figure che hanno rivestito un ruolo importante nel percorso dell’artista. Jacopo Benassi è infatti un artista autodidatta, che negli anni ha incrociato persone (musicisti, colleghi artisti, galleristi, scrittori, critici…) che gli hanno lasciato un’impronta fondamentale nell’anima: sono state la sua scuola e i suoi maestri. 

Gli incontri con alcuni di loro permetteranno di illuminare e in parte di ricostruire il suo percorso umano e professionale. 

 

Jacopo Benassi è tra i più grandi artisti italiani delle ultime generazioni. Negli anni ha esposto in Italia e all’estero in importanti musei e gallerie private. Ha collaborato con intellettuali di prim’ordine e personalità della cultura come, per citarne alcuni, il regista Paolo Sorrentino, Asia Argento, Maurizio Maggiani, con cui ha creato libri e progetti di vario genere. Il suo lavoro spazia dalla fotografia, suo medium di elezione, alla scultura e l’installazione, passando per l’attività editoriale. Negli ultimi anni ha lavorato con la performance, creando spettacoli presentati in numerosi festival. Salvo brevi periodi, ha sempre mantenuto il suo studio alla Spezia.

Recentemente Jacopo Benassi è impegnato anche come docente presso università prestigiose come lo IUAV di Venezia e la Nuova Accademia di Belle Arti NABA di Milano. Negli anni sviluppa uno stile personale, dove la profondità di campo viene annullata e la luce del flash diviene una firma, un limite stilistico che Benassi si autoimpone per arrivare ad una fotografia cruda e priva di mediazioni. I soggetti fotografati sono i più disparati, un’umanità varia che si muove dalla cultura underground e musicale internazionale – a partire dall’esperienza del club B-Tomic, gestito alla Spezia dallo stesso fotografo assieme ad alcuni amici – ai ritratti di modelle, attrici, artisti, stilisti pubblicati in alcune delle più importanti riviste italiane, fino all’indagine sul corpo, spaziando dall’autoritratto, alla documentazione di incontri sessuali, alla statuaria antica. Benassi è anche performer e musicista.

 

Recenti mostre personali: PAST (2021) alla galleria Francesca Minini di Milano, Vuoto (2020) al Centro Pecci Prato, CRACK (2019) doppia mostra a CAMERA – Centro italiano per la fotografia di Torino e al Festival Fotografia Europea di Reggio Emilia, e Bologna Portraits (2019) a Palazzo Bentivoglio a Bologna. In collaborazione con alcuni dei protagonisti della scena performativa e visiva italiana, crea dei dispositivi di performance e fotografia basati sulla pratica del Live Shooting: con Kinkaleri No Title Yet (2017) e ONCE MORE (2020), e con Sissi Rollers (2019). La 1861 United Agency ha pubblicato una monografia di Benassi: The Ecology of Image (2009). Ha inoltre pubblicato i libri fotografici FAGS (NERO, 2020), The Belt (Skira, 2020) Bologna Portraits (Damiani, 2019), Mis Q Lee (Quinlan, 2018), Gli aspetti irrilevanti (Mondadori, 2016) con Paolo Sorrentino, Dying in Venice (bruno, 2015). Ha realizzato i dischi ONCE MORE (Xing, 2021) con Kinkaleri, e Benassi plays Benassi (2019).

 

Fondazione Carispezia presenta questo progetto inedito di Jacopo Benassi, tra i principali artisti italiani delle ultime generazioni, una mostra in cui confluiscono aspetti della sua vita personale, del suo percorso e del rapporto con La Spezia, che rivela una direzione nuova della sua ricerca artistica. 

Con MATRICE per la prima volta gli spazi della Fondazione hanno accolto un artista contemporaneo, diventando luogo di creazione, lavoro, performance da cui la mostra si è generata. 

Credo sia importante che la Fondazione continui ad investire in ambito culturale negli eventi espositivi come leve fondamentali per la conoscenza dell’arte e per la promozione del suo ruolo sociale, quale strumento di interazione tra artisti, luoghi e comunità. 


Andrea Corradino

Presidente Fondazione Carispezia

 

 

‘Bisogna tradire la tradizione per poterla tradurre’. Questa frase potrebbe riassumere l’intera mostra MATRICE di Jacopo Benassi. Il rapporto con la tradizione così come con il passato, inteso sia in senso personale sia in senso collettivo, è una questione cruciale (forse la principale) per ogni artista, in ogni luogo e in ogni tempo. L’intero progetto è una grande lettera d’amore a una storia molto lunga come è quella tra Jacopo e la sua città, La Spezia: la MATRICE della sua storia personale, il luogo di formazione e di vita in grado di influenzare buona parte del suo percorso, “la grande madre” da cui tutto ha avuto inizio, e allo stesso tempo il luogo di creazione nel presente, un grande studio espanso da cui attingere idee, immagini, visioni.


Antonio Grulli

Curatore della mostra

 

 

MATRICE è uno schiaffo e una carezza, una visione in cui resetto tutto. Sono considerato un fotografo spregiudicato e punk, questa mostra invece è di un romanticismo incredibile.


Jacopo Benassi

Artista

 



Scheda


titolo

MATRICE di Jacopo Benassi


a cura di

Antonio Grulli


periodo

10 aprile – 31 luglio 2022


sede

Fondazione Carispezia

La Spezia, Via D. Chiodo 36


promossa da

Fondazione Carispezia


organizzata da

Fondazione Eventi e Iniziative Sociali


orari di apertura

da martedì a domenica

aprile/maggio ore 16.00 –  21.00

giugno/luglio ore 18.00 – 22.00

lunedì 25 aprile aperto


biglietto

ingresso gratuito


informazioni

Fondazione Carispezia - via D. Chiodo 36, La Spezia

www.fondazionecarispezia.it | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

 

 

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Fondazione Carispezia

Via Domenico Chiodo, 36
19121  La Spezia
Tel.  +39 0187.77231
Fax +39 0187.772330
Email: segreteria@fondazionecarispezia.it

www.fondazionecarispezia.it

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