Annalisa Scaglione all’interno della rassegna “Levanto Readings On Air” ha parlato del suo primo romanzo “La partita va giocata”, in compagnia di Emiliano Diglio e Alessandro Bertamino.
L’autrice ha presentato brevemente la trama spiegando anche cosa l’ha spinta a scrivere questa storia.

La rassegna letteraria organizzata dal Comune di Levanto attraverso la biblioteca “Vinzoni”, diventata “Covid free”, prevede anche un ultimo appuntamento sabato 19 con Daniela Tresconi (“Il sigillo delle cento chiavi”).
Voci femminili, legate al territorio del levante ligure, che raccontano storie sul tema “Borghi e territorio” attraverso punti di vista molto diversi tra di loro.
“Sulla copertina è raffigurato un campo da calcio perché questo fa, in un certo senso, da cornice alla storia del romanzo. Siamo in Italia dove il calcio è sempre un argomento di conversazione. Questo romanzo lo definirei contemporaneo perché sono presenti un po' tutti gli elementi essenziali, ovvero, il mistero, l’amore, il protagonista, l’antagonista. Il mistero trovo che sia sempre molto importante”.

“La vera particolarità di questo romanzo però è che non ho creato un vero e proprio protagonista, il protagonista è un intero paese, o meglio la comunità di questo paesino dal nome assolutamente inventato, che è chiaramente un borgo ligure, meglio ancora dell’entroterra. Il mare lo si vede da lontano, dalla villa della famiglia aristocratica del paese che muove un po' le file di tutto. La scelta della piccola realtà di provincia mi è piaciuta tanto perché mi ha permesso di far emergere diverse tipologie umane, personaggi di ogni tipo.
Ho voluto mettere in evidenza il contrasto che si crea tra l’identità pubblica e quella privata, la maschera sociale conta molto, i ruoli contano in una piccola comunità ma poi c’è anche il ruolo del singolo, c’è la sua vita, i suoi personali piccoli drammi, oltre al dramma collettivo”.

“La storia viene fuori da un fatto banalissimo, il parroco comunica la vendita del campo da calcio, dove si allena e gioca la squadra locale, che appartiene alla parrocchia. La squadra è composta da ragazzi di 18/20 anni e io ho un rapporto stretto con i giovani, essendo tutor e specializzata nei disturbi di apprendimento. Questo aspetto ha fatto un po' da molla, mi ha sicuramente spinta e motivata a scrivere questo libro”.

“Sono riuscita a far si che la casa editrice “Scatole parlanti”, che mi ha pubblicato, realizzasse un font, una versione facilitante per i lettori con dislessia. Avvicinare la lettura, anche cartacea, a persone con dislessia è molto importante, ci sono tanti adulti che non sanno di soffrirne e si trovano difronte a un libro con caratteri più leggibili. Per un fatto culturale e di diffusione mi è sembrata una scelta molto bella”.

“Ringrazio vivamente Biblion, nella persona di Rossella Trevisan, che è stata molto presente. Il libro può essere preso in prestito proprio presso la biblioteca civica di Levanto.
Si può acquistare online attraverso i classici store tipo Amazon, su www.scatoleparlanti.it e ovviamente in tutte le librerie, in particolare a Levanto nella libreria di Corrado Oppecini”.