Qualche giorno fa un professore di Carrara ha avuto il coraggio di issare sul Monte Sagro la bandiera della RSI, con tanto di foto pubblicata poi sul profilo social.
Il gesto che costituisce di per sé un reato, quello di apologia di fascismo, è ancora più grave perché chi lo compie è un professore in servizio e soprattutto perché dalla cima del Sagro sarebbe bastato abbassare lo sguardo per vedere l’abitato di Vinca, dove il 24 agosto si è svolta la commemorazione per le 173 vittime uccise dalle SS e dalle brigate nere carraresi nel 1944. Il gesto compiuto pochi giorni prima della ricorrenza di quella crudele strage è quindi un ulteriore oltraggio a quelle vittime e, più in generale, a tutte le vittime del fascismo.
C’è stata, per fortuna, un’indignazione generale e da parte delle istituzioni e dell’ANPI sono partite le denunce nei confronti del professore nostalgico del duce e nei prossimi giorni sarà inviato un esposto al Provveditorato agli studi per chiedere un’indagine sul comportamento del professore durante lo svolgimento del suo ruolo di educatore.
Tutto questo deve essere inquadrato in un preoccupante clima di rigurgito fascista che le due province di Massa Carrara e La Spezia stanno vivendo ormai da mesi, come testimoniano i diversi attacchi a
lapidi e monumenti Attraverso i social abbiamo dato notizia della ripulitura di alcuni di questi monumenti ad opera della nostra associazione.
*Archivi della Resistenza*, che era a Vinca come ogni anno, aderisce all’iniziativa lanciata dell’*ANPI Casola Fivizzano "Hans e Sophie Scholl" per domenica 27 agosto, quando tutti gli e le antifascisti/e sono invitati a raggiungere la vetta del Monte Sagro con le nostre bandiere, quelle della democrazia e della libertà (ritrovo alle 8.00 a Campocecina, info 3407509932 o 3200953791).
Archivi della Resistenza