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Nuova legge trasporto pubblico, Pellerano insorge: "No all'ennesimo carrozzone del centrosinistra"

«Non abbiamo votato a favore di questa legge perché i margini di discrezionalità sul funzionamento e il budget a disposizione della nuova Agenzia dei trasporti sono troppi, mentre sono pressoché assenti le garanzie per un reale efficientamento del servizio e per il raggiungimento di un'equità di trattamento del personale».

Così è intervenuto Lorenzo Pellerano, consigliere regionale della Lista Biasotti, che ha presentato, come relatore della minoranza, le motivazioni del suo voto contrario al ddl 305 "Riforma del sistema di trasporto pubblico regionale e locale".

 

«Penso che le basi su cui si fonda l'istituzione della nuova Agenzia – commenta Pellerano – non siano sufficientemente indirizzate a una migliore gestione del tpl ligure. Tra i difetti più evidenti nel testo che questa maggioranza difende, la mancanza di un budget definito per l'Agenzia che, secondo quanto previsto, potrà disporre del 2% del totale delle risorse finanziare del tpl in Liguria. Oggi sono 2,4 milioni di euro, ma - nella speranza di una ripresa economica - potrebbero aumentare se dovessero essere maggiori i trasferimenti governativi a favore del settore. Purtroppo, gli esempi di mala gestione in tema di risorse di tpl in Liguria, e a Genova in particolare, sono troppi per non pensare che anche in futuro, come nel passato, si verificheranno gli identici sprechi che hanno già generato profonde sacche di inefficienza e profonde disparità territoriali nel quadro della gestione del servizio pubblico locale. Ritengo che sia necessaria una regia unica del settore a livello regionale, ma a patto che sia indirizzata al reale efficientamento del servizio, della promozione delle buone pratiche sul territorio, al miglioramento della mobilità dei cittadini e a garanzia dell'equità di trattamento dei lavoratori che svolgono identiche mansioni nelle diverse aziende di trasporto pubblico locale.

Purtroppo, però, così come è proposta dalla maggioranza, la legge non ci convince in primis perché non interviene in modo efficace nella prevenzione di quegli errori gestionali, che hanno generato situazioni drammatiche come nel caso di Amt e a cascata su tutto il sistema di trasporto pubblico a livello regionale.

Ritengo che il buco nero in cui si trova l'azienda di mobilità del capoluogo ligure sia l'esempio peggiore - e con le conseguenze più pesanti sull'intero sistema regionale - di quanto le amministrazioni di centrosinistra che hanno governato per decenni ininterrottamente Comune, Provincia e Regione abbiano prodotto.

Da un rapido conteggio di quante risorse siano state sprecate negli ultimi anni, emerge un totale approssimativo di circa 150 milioni di risorse in gran parte spese in progetti falliti in partenza o mai partiti, sperimentazioni mai decollate, nell'inadeguatezza della progettazione sui parcheggi di interscambio e in operazioni di investimento quanto meno dubbie. Il risultato finale è che ogni capitolo della travagliata storia di Amt - l'azienda che per bacino d'utenza ha sempre fruito della fetta maggiore dei finanziamenti governativi – ha avuto ricadute pesantissime su tutto il sistema di trasporto pubblico locale nella nostra regione e a farne le spese sono stati in primo luogo tutti i cittadini, che oggi pagano abbonamenti salatissimi - anche a confronto con altre città "rosse" del Nord Italia (vedi tabella in allegato) - e un servizio a dir poco scadente.

La nuova Agenzia dei trasporti, così come è stata concepita dalla maggioranza, rischia di trasformarsi nell'ennesimo carrozzone. Ritengo preoccupante il respingimento del mio emendamento che fissava nella competenza del settore del tpl il requisito minimo per ricoprire un ruolo all'interno della nuova Agenzia: il rischio è che ne faranno parte anche persone senza competenza del settore.

Come minoranza abbiamo proposto vari emendamenti, bocciati in commissione IV, che avrebbero migliorato il testo di questa legge, ma non intendiamo firmare una delega in bianco a chi ha dissipato tante risorse. Da parte nostra, come minoranza, monitoreremo con attenzione il futuro operato della nuova Agenzia e con ogni strumento a nostra disposizione ci adopereremo affinché non si ripetano le scellerate operazioni del passato e si arrivi finalmente a un'offerta di trasporto pubblico in linea con gli standard europei e con le richieste di mobilità di cittadini e imprese».

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