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CUP S. Stefano, il centrodestra: "La nostra battaglia non finisce qui"

da Francesco PONZANELLI (Per Santo Stefano PDL) e Stefania PUCCIARELLI (Lega Nord) - La nostra battaglia contro la chiusura del CUP di Santo Stefano Magra non termina certo per il fatto che Mazzanti e la sua maggioranza abbiano votato contro la nostra proposta di riaprire il CUP condividendolo con il Comune di Vezzano Ligure.

Anzi, la nostra volontà è quella di ben comprendere le ragioni per cui, un servizio così importate anche di fronte ad un'utenza così ampia sia ridimensionato soprattutto nella Val di Magra. Il ridimensionamento dei servizi sanitari in questa parte della Provincia segna in maniera considerevole il volume della risposta sanitaria che invece dovrebbe essere più ampia e maggiormente ponderata. Bene hanno fatto i sindacati di Arcola a mobilitarsi come hanno fatto, meraviglia invece l' "ovattato silenzio" di quelli di Santo Stefano Magra, che invece dovrebbero essere i primi ad ergere barricate altissime contro questo inutile scippo perpetrato soprattutto ai danni dei loro associati.
Speriamo che gli stessi si muovano dal loro inutile quanto lungo letargo e si rendano conto che, quello iniziato dai loro colleghi di Arcola, potrebbe essere il preludio di una nuova trattativa con la 5° ASL per la riapertura del CUP di Santo Stefano Magra.
La nostra volontà da ora in avanti sarà quella di capire se veramente in questa Provincia la 5° ASL taglia gli sprechi oppure si accanisce sui servizi, per questo abbiamo richiesto la convocazione urgente del Consiglio Comunale con l'audizione del Direttore Generale Conzi, per sapere dalla sua viva voce le vere motivazioni per cui si è chiuso il "nostro" CUP. Le oltre 600 firme da noi raccolte raccolgono l'indignazione popolare verso una Regione ed una ASL molto, troppo lontane, dalle loro esigenze di tutti i giorni e dai loro bisogni di vita. Come è possibile che una struttura praticamente nuova, inaugurata nel 2010, e costate 400.000 euro di soldi pubblici sia stata abbandonata in questa maniera? Come è possibile che con un costo del servizio pari a 0 euro venga chiuso in barba ai bisogni di una popolazione sempre più anziana e che si troverà a pagare un servizio che prima era gratuito? Considerato che la manovra del Governo non tocca la sanità perché questo servizio non può essere ripristinato?
Molte saranno le domande che porremo ad Direttore Generale Conzi e ci auguriamo di vero cuore che almeno lui, vista l'incredibile "buco" dato dall'Assessore Montaldo alla nostra comunità, si presenti al Consiglio Comunale da noi convocato, se così non fosse diverrebbe sempre più ampio il divario tra istituzioni e cittadini. Soprattutto quando sono i cittadini a pagare i "dorati stipendi" dei Direttori generali delle ASL liguri.

 

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