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La Spezia verso la primavera 2027: il dopo-Peracchini agita i partiti In evidenza

di MAT - Indiscrezioni, voci e scenari possibili. La redazione ha raccolto le ipotesi che circolano negli ambienti politici spezzini e nei salotti, ma al momento nessuna candidatura è ufficiale dalle segreterie di partito: il mondo politico mantiene il massimo riserbo.

Nella primavera del 2027 La Spezia tornerà al voto per eleggere il nuovo Sindaco e il Consiglio comunale. Dopo dieci anni di amministrazione, Pierluigi Peracchini non potrà ricandidarsi, avendo completato il doppio mandato previsto dalla legge. Ma il sindaco uscente non sembra intenzionato a restare in disparte: secondo indiscrezioni, vorrebbe essere lui a indicare il proprio “delfino”, per garantire continuità all’esperienza di governo iniziata nel 2017.

L’ANCI sta ancora cercando di far cambiare la legge per consentire il terzo mandato dei sindaci, ma al momento la strada appare in salita e Peracchini dovrà comunque prepararsi a passare il testimone.

Il centrodestra tra successione e tensioni interne

Nel centrodestra si apre un confronto tutt’altro che semplice. Se da un lato Peracchini punta a lasciare un segno nella scelta del successore, dall’altro Fratelli d’Italia rivendica il diritto di proporre in autonomia il candidato, forte della crescita elettorale e del peso politico assunto negli ultimi anni.

In questo scenario, si fa sempre più insistente il nome di Maria Grazia Frijia, attuale vicesindaco e assessora, nonché deputata alla Camera dei deputati e figura in ascesa nel partito di Giorgia Meloni. La sua candidatura rappresenterebbe una svolta in chiave identitaria per Fratelli d’Italia e una possibile discontinuità rispetto all’attuale amministrazione, pur restando nel solco del centrodestra.

Tra le ipotesi alternative resta in campo anche quella di Alberto Giarelli, attuale assessore al bilancio e uomo di fiducia del sindaco uscente, che potrebbe incarnare la linea della continuità amministrativa. Giarelli, nominato in giunta nel novembre 2024 dopo essere stato capo di gabinetto di Peracchini sin dal primo mandato nel 2017, gode di una stima incondizionata da parte del sindaco, a patto di trovare un equilibrio politico tra le varie anime della coalizione.

Centrosinistra in cerca di una sintesi

Sul fronte opposto, il centrosinistra appare ancora diviso. Nel contesto dei congressi provinciali e regionali del Partito Democratico, emerge con forza il nome di Davide Natale come possibile candidatura per La Spezia. Il segretario regionale attuale potrebbe decidere di farsi da parte dal suo incarico per tentare il tutto per tutto come candidato sindaco. Alcuni considerano questa scelta naturale per rilanciare il partito in città, altri invece ritengono che serva un profilo più civico e meno legato agli apparati.

Si parla altresì di una possibile “spinta” per l’eventualità che l’eurodeputato Brando Benifei entri nella competizione, portando nel campo progressista un nome di richiamo nazionale ed europeo.

Tra i nomi alternativi che iniziano a emergere spiccano Cristiana Pagni, presidente del Consorzio Tecnomar, e Marco Casarino, segretario generale della Camera di Commercio Riviere di Liguria. Due figure conosciute e stimate in ambito economico e istituzionale, che potrebbero rappresentare una candidatura di area progressista più ampia e capace di intercettare consensi trasversali, anche fuori dai confini del PD.

La candidatura di Pagni, in particolare, era stata inizialmente vista come un’operazione simile a quella di Silvia Salis a Genova: un profilo civico di alto livello proveniente dal mondo economico. Tuttavia, dopo la manifestazione di Seafuture, nel centrosinistra qualcuno ha storto il naso, frenando l’entusiasmo iniziale.

Secondo indiscrezioni, Italia Viva avrebbe sondato anche la possibilità di candidare Raffaella Paita, coordinatrice nazionale del partito dal 2023 al 2025, che si è presa una riflessione prima di dare una risposta definitiva.

Movimento 5 Stelle e sinistra: verso il campo largo

Sul versante del Movimento 5 Stelle e dei partiti di sinistra, il quadro appare orientato verso l’adesione al “campo largo” promosso a livello nazionale dalla segretaria del PD Elly Schlein. Alle amministrative 2022 alla Spezia il M5S ottenne solo il 2% dei voti, un risultato molto modesto che testimonia la difficoltà del movimento nel territorio spezzino.

Tuttavia, alle regionali 2024 Alleanza Verdi Sinistra (AVS) ha ottenuto alla Spezia un risultato significativo, arrivando quasi al 9% (8,97%), giovandosi della spinta di LeAli a Spezia oltre che del voto alla lista nazionale. La lista, composta da Sinistra Italiana, Europa Verde, Lista Sansa e Possibile, rappresenta l’asse a sinistra della coalizione progressista.

Roberto Centi, ex consigliere regionale, ha sottolineato che “dall’elettorato di sinistra AVS/LeAli è percepito come un baluardo di opposizione di cui non si potrà fare a meno”, segno che nel territorio spezzino esiste un’area di elettorato progressista che cerca riferimenti chiari a sinistra del PD.

In vista delle amministrative 2027, è molto probabile che sia il Movimento 5 Stelle che Alleanza Verdi Sinistra/LeAli a Spezia si adegueranno alla logica del campo largo nazionale, sostenendo un’eventuale candidatura unitaria del centrosinistra. La sfida sarà quella di evitare la frammentazione che nel 2022 penalizzò l’opposizione e di costruire una coalizione credibile e coesa, sul modello di quanto sta avvenendo a livello nazionale. In questo contesto, il consigliere Roberto Centi potrebbe essere indicato come candidato forte della sua esperienza politica e godrebbe della fiducia incondizionata di molti elettori spezzini.

Il mondo civico e la candidatura di Paolo Pazzaglia

Mentre nel mondo civico, per il momento si conferma la candidatura di Paolo Pazzaglia, che già nel 2022 aveva presentato la lista “Spezia al Centro”. Pazzaglia, classe 1973, dirigente di movimento delle Ferrovie dello Stato, è stato il primo a scendere in campo per le amministrative 2027, riproponendo lo stesso progetto civico con cui si era presentato anche nel 2012.

La sua lista si propone come indipendente e fuori dai partiti, composta da professionisti, avvocati, medici, ingegneri, commercianti, economisti e imprenditori della società civile. Nel 2022 Pazzaglia ottenne un risultato modesto, ma ora rilancia la sua candidatura puntando a intercettare il voto di chi è deluso dai partiti tradizionali e cerca un’alternativa civica.

La sua strategia comunicativa punta sulla valorizzazione del mare e delle attività connesse, dalla nautica alla cantieristica, passando per la crocieristica.

Una primavera tutta da scrivere

A meno di due anni dalle elezioni, il quadro resta in piena evoluzione. Mentre Peracchini cerca di mantenere un ruolo da regista nel centrodestra, i partiti si muovono tra alleanze, equilibri interni e nuove ambizioni.

La primavera del 2027 potrebbe così segnare non solo la fine di un ciclo amministrativo, ma anche l’inizio di una nuova fase politica per La Spezia.

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