Durante l’ultima seduta consiliare la maggioranza ha presentato un documento politico che chiedeva il sostegno alla popolazione di Gaza, la fine del conflitto israelo-palestinese e la prospettiva di “due Stati per due popoli” come unica strada percorribile verso la pace. Un atto di responsabilità, che avrebbe dovuto unire l’intero Consiglio attorno a valori universali di solidarietà, giustizia e umanità.
Eppure, al momento del voto, la minoranza ha scelto l’astensione, rifiutando di schierarsi su un tema che non è solo politico, ma prima di tutto morale. La motivazione addotta a sostegno dell’astensione si commenta da se: Quattro giorni di tempo per la lettura della mozione sono risultati insufficenti per l’analisi approfondita del documento di due pagine e l’eventuale integrazione con emendamenti. Peggio: è stata chiesta la votazione del documento nel prossimo Consiglio Comunale (data ancora da definirsi).
Questo atteggiamento rappresenta un’occasione mancata non tanto e non solo a livello politico, ma soprattutto a livello morale, di fronte a un conflitto che continua a mietere vittime innocenti e ad alimentare odio e divisione, la neutralità non è un’opzione, ma una rinuncia.
Allo stesso tempo, non si può non rilevare l’immobilità del Governo italiano, che continua a non prendere posizione rispetto al comportamento di Israele. Tacere significa accettare lo status quo, mentre oggi l’Italia dovrebbe avere il coraggio di chiedere con forza il riconoscimento dello Stato di Palestina, libero da armi e da Hamas, come premessa imprescindibile per un futuro di pace. La politica, a ogni livello, è chiamata a compiere scelte chiare. E l’astensione di fronte a un appello alla pace non è mai neutra: è un segnale di debolezza che pesa.
GRUPPO VEZZANO DEMOCRATICA







