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La Spezia, il PD lancia l’allarme: “La nuova legge regionale rischia di cancellare la Pubblica Assistenza” In evidenza

di Francesca Tarantino - Il gruppo ha proposto una proroga fino a settembre 2026, con l’obiettivo di tornare alla normativa precedente.

Una mozione urgente per salvaguardare il futuro della Pubblica Assistenza spezzina è stata presentata oggi dal gruppo consiliare del Partito Democratico, in una conferenza stampa che ha messo in luce le criticità legate all’imminente entrata in vigore della Legge Regionale sui servizi di onoranze funebri, prevista per il 1° ottobre.

Dopo un iter durato cinque anni e tre rinvii — l’ultimo dei quali post-elettorale — la norma regionale impone la revoca dei servizi pubblici di onoranze funebri, affidandoli esclusivamente a soggetti privati. Una decisione che, secondo i consiglieri PD, mette a rischio l’esistenza stessa della Pubblica Assistenza della Spezia, ente che da oltre 130 anni svolge un ruolo fondamentale per la cittadinanza.

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Marco Raffaelli ha sottolineato come la Pubblica Assistenza, privata delle entrate derivanti dai servizi funebri, rischi di non poter più garantire i servizi gratuiti che oggi offre a centinaia di famiglie. “Dal 2020 i servizi funebri sono già affidati ai privati, ma questa legge sancisce la fine di un modello solidale — ha dichiarato — con tariffe calmierate e un impatto sociale positivo. Il Comune della Spezia è rimasto inerte, mentre altri sindaci, anche di centrodestra, si sono attivati per tutelare le proprie pubbliche assistenze”.

Andrea Frau ha evidenziato l’assurdità di una legge che, pur essendo stata redatta dalla Regione, finisce per penalizzare un ente che essa stessa controlla. “Sono 120 le famiglie che ricevono assistenza continuativa. Se questi servizi verranno meno, sarà il Comune a doverne assumere l’onere, senza avere né risorse né strutture adeguate”.

Andrea Montefiori ha parlato di una riforma che “rischia di cancellare una storia lunga 136 anni” e che favorisce le imprese private a discapito dei cittadini. “L’impatto sarà più duro per le famiglie economicamente più deboli. La giunta comunale ha scelto il silenzio, ignorando le conseguenze sociali di questa norma”.

Il gruppo PD ha proposto una proroga fino a settembre 2026, con l’obiettivo di tornare alla normativa precedente e avviare un percorso di revisione strutturale. “Non basta una soluzione tampone — ha aggiunto Montefiori — serve una norma duratura che riconosca il valore pubblico della Pubblica Assistenza”.

 

Dino Falugiani ha denunciato l’indifferenza della maggioranza e l’assenza di un dibattito serio sul tema. “Non si può trasformare un ente pubblico in un esercizio commerciale. Se la legge non verrà modificata, si potrebbe arrivare a un ricorso al TAR”.

La Spezia si trova in una situazione unica: è l’unica città in Liguria dove un ente pubblico gestisce i servizi funebri. Dal 1° ottobre, il sindaco sarà chiamato a revocare la concessione, segnando un passaggio che potrebbe avere conseguenze profonde sul tessuto sociale della città.

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