“Spiace per gli elargitori di patenti di democrazia, ma Sarzana non ne ha certo bisogno.” Con queste parole, interpellata sulla questione da Gazzetta della Spezia, la sindaca Cristina Ponzanelli ha spiegato i motivi della sua assenza (insieme al gonfalone comunale) alla manifestazione antifascista "Insieme per la Costituzione", andata in scena venerdì 17 maggio alla Spezia. Un appuntamento che ha visto la presenza di associazioni, cittadini, forze politiche e istituzioni, fra cui il sindaco della Spezia e presidente della Provincia, Pierluigi Peracchini, accompagnato dal gonfalone provinciale.
La sindaca Ponzanelli, però, ha scelto di non aderire, motivando così la sua decisione alla domanda posta da Gazzetta della Spezia: “Sarzana non si presta a usare il proprio gonfalone in manifestazioni di natura marcatamente politica. Qui si esercitano e si difendono democrazia, antifascismo e valori costituzionali ogni singolo giorno, anche rispettando le istituzioni, i relativi simboli e le opinioni di tutti”, ha dichiarato, ricordando come tali valori siano stati recentemente celebrati durante le commemorazioni per l’ottantesimo anniversario della Liberazione.
Nei giorni precedenti alla manifestazione, a Sarzana, le opposizioni avevano chiesto a gran voce un segnale istituzionale forte. In una nota congiunta, i gruppi consiliari del Partito Democratico e di Sarzana Protagonista avevano rivolto un appello diretto alla prima cittadina e alla sua maggioranza: “Sarebbe un gesto significativo - recitava il comunicato diffuso alla stampa - per ribadire che la nostra città condivide e sostiene con convinzione i valori fondamentali della libertà, della partecipazione civile e del rifiuto di ogni forma di autoritarismo”. I consiglieri di opposizione hanno annunciato la loro presenza al corteo spezzino, invitando l’intera amministrazione comunale a unirsi sotto lo striscione Sarzana Antifascista: “In un momento storico in cui questi principi vengono messi in discussione - hanno scritto - è fondamentale che le istituzioni diano un segnale chiaro e compatto. Sarzana non può restare in silenzio”.