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Follo, la minoranza scrive al Prefetto: “I social hanno scavalcato l’albo degli scrutatori” In evidenza

di Redazione - I capigruppo di opposizione Felicia Piacente e Sandro Bertoni hanno inviato una lettera formale a Sua Eccellenza il Prefetto della Spezia

I capigruppo di opposizione Felicia Piacente e Sandro Bertoni hanno inviato una lettera formale a Sua Eccellenza il Prefetto della Spezia, al Sindaco di Follo Rita Mazzi e al Presidente del Consiglio comunale. Il documento è volto a segnalare quanto accaduto in merito a un post pubblicato il 12 maggio 2025 sui social dal consigliere comunale Marco Carabelli, capogruppo di maggioranza e membro della Commissione Elettorale.

Secondo quanto riportato dai firmatari, il post in questione “riportava un invito a segnalare la disponibilità del cittadino a partecipare, in qualità di scrutatore, alla prossima tornata referendaria tramite messaggio personale o WhatsApp da inviare allo stesso Consigliere”. “Vogliamo stigmatizzare l'accaduto – scrivono Piacente e Bertoni – augurandoci di trovarci di fronte a scarsa conoscenza delle leggi, impreparazione o leggerezza”. I due esponenti di minoranza sottolineano inoltre che “non risulta da nessuna delibera che l'Amministrazione abbia aperto un bando di pubblico interesse”.

I consiglieri richiamano l’attenzione sulla procedura formale per la nomina degli scrutatori, evidenziando che “le norme per la chiamata ai seggi sono chiare e attengono al ruolo della Commissione Elettorale, di cui il suindicato Consigliere e autore del post fa parte”. “Il cittadino – proseguono – ha già manifestato il suo interesse a partecipare ai seggi chiedendone l'iscrizione all'apposito Albo. È evidente che, in piena campagna referendaria, l'eco implicito di tale comunicato può avere svariate forme di interpretazione, in quanto maturato fuori dal contesto previsto dalle norme”.

Da qui la richiesta, da parte dei due capigruppo, di un chiarimento ufficiale: “Chiediamo, per evitare forme distorte di interpretazione, un intervento chiarificatore pubblico perché pubblico è l'appello”. La lettera si chiude con l’invito rivolto al Prefetto a prendere visione dell’accaduto, in attesa di eventuali valutazioni.

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