La seduta del Consiglio regionale di questa mattina è stata sospesa, prima temporaneamente, poi in via definitiva, dopo un passaggio dell'intervento del Consigliere del Movimento Cinque Stelle Stefano Giordano nel corso della discussione di una interrogazione sul termovalizzatore.
«Piace al centrodestra bruciare, sembra di essere ritornati al periodo buio della Seconda Guerra Mondiale», ha affermato Stefano Giordano, causando subito accese reazioni ai Aula, tanto che la seduta è stata sospesa ed è stato convocato l’Ufficio di presidenza allargato alla Conferenza dei capigruppo.
Alla ripresa dei lavori Giordano ha chiesto scusa all’Assemblea e ha annunciato la decisione di autosospendersi dal Consiglio.
"Ammetto di essere andato oltre nella replica all'assessore (Giampedrone) sulla volontà di costruire un inceneritore in Liguria. Non era mia intenzione offendere l'Aula con un richiamo al capitolo più buio della storia del '900".
Poco dopo, comunque, il Presidente del Consiglio regionale Balleari, a seguito di una nuova richiesta di sospensione e di una nuova riunione dei capigruppo, ha deciso, ritenendo che mancasse la possibilità di proseguire serenamente i lavori, di chiudere anzitempo la seduta.
Prima, però, ha dato la possibilità di intervenire ad un esponente della maggioranza ed uno dell'opposizione.
Per l'opposizione ha preso la parola Roberto Arboscello (Pd), che ha definito le parole di Giordano "inopportune e sbagliate", ma ha voluto anche sottolineare le scuse da lui rivolte all'Assemblea: "All’interno delle istituzioni raramente capita di vedere un consigliere regionale che si autosospende, riconoscendo la gravità delle parole da lui pronunciate, ma oggi abbiamo assistito anche a questo: l’autosospensione del consigliere Giordano». Arboscello ha aggiunto che una parte della maggioranza avrebbe voluto strumentalizzare la vicenda: «Credo che, se veramente si volesse bene alle istituzioni e se si volesse bene a quest’Aula consiliare, bisognerebbe preoccuparsi del suo buon funzionamento quindi, eventualmente, andando avanti con i lavori».
Per la maggioranza è lo stesso presidente della Giunta Marco Bucci a replicare: "Le scuse devono essere sempre accettate, ma non accettiamo assolutamente nessuna accusa di strumentalizzazione. Noi pensiamo che la frase sia gravissima, sia stato fatto un grosso torto non soltanto ad alcune persone che rappresentano una parte politica, ma un grosso torto a tutta l’Assemblerà regionale. Noi vorremmo che ci fosse una chiara dissociazione anche da parte di tutti i partiti della minoranza rispetto a quello che è stato detto questa mattina dal consigliere Giordano e ce l'aspettiamo anche a livello nazionale». Un appello, in particolare, è stato lanciato in questo senso a Giuseppe Conte, presidente nazionale del Movimento 5 Stelle: «Mi auguro che questo succeda, spero entro la giornata di oggi. Sarebbe un bel segnale per tutti». Secondo il presidente, infine, sarebbe corretto da parte di Stefano Giordano dare le dimissioni da consigliere regionale.
I COMMENTI
Ilaria Cavo, deputata ligure e coordinatrice regionale di Noi Moderati in Liguria, commenta: "Ferma condanna per le parole gravissime pronunciate in Aula, nel Consiglio regionale, dal capogruppo del Movimento 5 stelle Stefano Giordano. Affermazioni inaccettabili e irricevibili per il centrodestra e per tutti, perché associano una delle più terribili ferite della storia a una scelta amministrativa nell'ambito del trattamento dei rifiuti. Un'associazione che non solo non si può fare o dire ma non si deve neppure pensare. Le successive scuse di Giordano sono il minimo, ma non bastano: ci aspettiamo una chiara presa di distanza da parte del M5S e di tutta l'opposizione, a ogni livello. Non ci può essere spazio per alcuna ambiguità".
Hanno dichiarato i consiglieri regionali della Lega: "Noi ricordiamo ancora molto bene le gogne mediatiche, gli ingiustificati attacchi e le infondate accuse rivolte in passato a consiglieri di centrodestra da parte delle sinistre, che ne avevano chiesto con veemenza le dimissioni. Ora noi chiediamo che il consigliere regionale del M5S Stefano Giordano si dimetta e respingiamo al mittente, cioé il Pd, le inaccettabili accuse di strumentalizzazione su un fatto che è oggettivamente gravissimo. Non è soltanto una questione di correttezza, come ha giustamente puntualizzato in aula il presidente Marco Bucci, ma è doveroso che il capogruppo pentastellato si dimetta perché ha dimostrato, ancora una volta, di essere inadeguato per un'autorevole assise come la nostra. Anche perché, poche ore dopo le formali scuse per la sua offensiva e vergognosa frase 'al centrodestra piace bruciare, sembra di essere tornati durante i periodi bui della Seconda guerra mondiale', l'esponente del partito di Giuseppe Conte ha rincarato la dose sui media scagliandosi in modo scomposto e di nuovo offensivo contro la maggioranza che governa il Paese. Infatti, tra le altre cose, ha successivamente dichiarato: 'non accetto lezioni dalla destra che brucia i soldi dei contribuenti con canili di lusso in Albania o manda sistematicamente in fumo la credibilità degli italiani nel mondo rilasciando un torturatore e stupratore di bambini'. Come giustamente ha ricordato ieri alla Camera il deputato ligure Francesco Bruzzone, se il consigliere del M5S fosse più cosciente del posto che occupa dovrebbe sapere che la legge regionale, ancora oggi in vigore, intitolata 'Testo unico per gli interventi regionali per l'affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana' è stata approvata nel 2004 su iniziativa del presidente del consiglio leghista e quando governava il centrodestra".
“Di fronte a dichiarazioni così indegne, ci saremmo aspettati una condanna netta e unanime da parte del Movimento 5 Stelle, del Partito Democratico e della sua segretaria Elly Schlein. Invece, il silenzio imbarazzato della sinistra dimostra ancora una volta il loro doppiopesismo: se parole del genere fossero state pronunciate da un esponente del centrodestra, le richieste di dimissioni sarebbero già state unanimi e urlate a gran voce.” - Lo dichiarano i consiglieri regionali di Forza Italia, Carlo Bagnasco, Chiara Cerri e Angelo Vaccarezza - “Le scuse non bastano. Giordano non può continuare a ricoprire un ruolo istituzionale dopo un simile scempio: le sue dimissioni sono l’unica risposta accettabile. Ma il vero scandalo è l’atteggiamento di chi, nel centrosinistra, sceglie di restare in silenzio, fingendo che nulla sia accaduto. Dove sono le condanne di Giuseppe Conte? Dov’è Elly Schlein? Dov’è il Partito Democratico? Possibile che nessuno abbia il coraggio di prendere le distanze da un attacco tanto vergognoso? Il loro silenzio non è solo un imbarazzo politico, ma un messaggio pericoloso: si può dire qualsiasi cosa contro il centrodestra senza conseguenze. Forza Italia ribadisce la richiesta di dimissioni immediate di Giordano e chiede ai leader del Movimento 5 Stelle, del Partito Democratico e della sinistra tutta di rompere questo silenzio complice. Perché, davanti a un attacco così indegno, chi non si dissocia, approva.”
"Bene l'autosospensione del capogruppo del M5S Stefano Giordano ma ciò che è accaduto al Consiglio regionale della Liguria non può risolversi con un atto di scuse, per quanto doverose e necessarie. Associare le scelte amministrative nel settore del trattamento dei rifiuti a una delle pagine più drammatiche della nostra storia è gravissimo e richiede una netta presa di distanza non solo da parte del Presidente del M5S Giuseppe Conte, ma anche di tutta l'opposizione, che non può trincerarsi dietro il pretesto di non aver udito ciò che è stato registrato e che è agli atti. Non è la prima volta che le sinistre scadono nell'insulto e nell'invettiva politica quando si trovano a corto di argomenti, ma in questa occasione si è passato il segno e occorre che, anche a livello nazionale, ci sia una netta dissociazione dalle inaccettabili affermazioni che sono risuonate nell'aula consiliare", dichiara l'eurodeputata della Lega Isabella Tovaglieri.