La nostra intervista a Daniele Montebello, attuale Sindaco di Castelnuovo Magra, candidato alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale Liguria 0-4 (La Spezia – Tigullio) per la coalizione di centrosinistra (PD - Articolo 1 / +Europa / Sinistra Italiana e Verdi / Impegno Civico).

Nella presentazione della campagna elettorale ha deciso di partire dalla sua Castelnuovo, proprio a dimostrare questo attaccamento con il proprio territorio. Che cosa crede possa dare un politico così ben radicato a livello locale in un contesto nazionale?
Ho scelto di partire da Castelnuovo perché li faccio il Sindaco da 8 anni e oltre ad essere il mio territorio, ho assimilato la mia esperienza che da un lato ti costringe a confrontarti con le cose del quotidiano, dall'altro ti porta ad immaginare un futuro per la tua comunità, parliamo di scuole, turismo, bandiera arancione. C'è questo grande binomio quindi tra cose immediate e una visione più ampia che per me sono state una palestra straordinaria, permettendomi di avere competenze e capacità per proiettarmi su un fronte ben più ampio.

Una partita dura, molto difficile, ma non impossibile quella che la vedrà coinvolto...
Non sarà impossibile, collegio grande che va da Luni fino a Recco, io scherzando ho sottolineato il fatto che si vada dal Vermentino Lunense alla focaccia di Recco, due dei prodotti fantastici del nostro territorio che sono sinonimi di lavoro e offerta enogastronomica. Gli ultimi sondaggi usciti dimostrano il recupero del centrosinistra in Liguria, io sto mettendo tutta la mia determinazione e il mio entusiasmo per girare il territorio, facendomi conoscere, per provare a portare a casa un risultato che sarebbe straordinario.

Un volto nuovo, un volto giovane. Quanto è importante portare nuove idee e freschezza in parlamento e quali saranno alcune delle politiche giovanili che sarà necessario portare avanti?
Al centro pongo il tema ambientale, perché l'abbiamo visto anche recentemente, questo cambiamento climatico è cosa reale ed è molto vicina a noi. I giovani, attraverso movimenti studenteschi, sono stati gli unici, o quanto meno i primi, a capire che ci fosse un problema, per questo motivo serve una nuova generazione anche in parlamento con una nuova modalità e nuovo approccio, questa è sicuramente la motivazione principale per me.
Un altro tema è legato alla visione di futuro, dato che il mio avversario ha esattamente il doppio dei miei anni, se il territorio vuole guardare con lungimiranza, in parlamento dovrebbe andarci una generazione che ha una reale prospettiva davanti con maggiore interesse verso il futuro.

Un altro aspetto sul quale si sta concentrando la campagna elettorale ligure è il tema della sanità: è necessaria una rivoluzione strutturale del sistema sanitario? Se sì, come?
In queste settimane ho allargato i miei orizzonti, partendo dalla provincia spezzina, arrivando fino a Genova. Ho avuto modo di confrontarmi in riunione con le RSU, sindacati interni dell'ospedale San Martino di Genova, dalle quali ho potuto constatare che per tre mesi sono stati bloccati gli interventi, causa mancanza di personale e di strutture. Mi hanno inoltre spiegato i turni massacranti ai quali sono sottoposti, con ore di straordinario già bruciate, nonostante siano soltanto ai primi di settembre.
A questo punto, senza citare il Felettino, c'è la necessità di una rivoluzione in Liguria partendo da un Assessore Regionale dedicato.
Io personalmente ho lanciato una provocazione, perché, se mancano i medici dobbiamo continuare a tenere il numero chiuso alla facoltà di medicina, ciò non ha senso, sarà poi l'università nel corso degli anni a garantire un'adeguata selezione. Dobbiamo garantire a tutti i nostri ragazzi la possibilità di intraprendere questo percorso.

La lotta alle disuguaglianze è senza dubbio un tema centrale, anche considerato il periodo storico che stiamo vivendo e le grandi sfide che bisognerà affrontare entro pochi mesi, ad esempio con il caro energia. Su questo tema può portare un'opinione specifica, essendo sindaco: che visione ha?
La tematica delle disuguaglianze è molto ampia, la prima riflessione che voglio fare è legata al caro energia, unica risposta seria sarebbe quella di muoversi a livello europeo per porre un tetto sia a discorso gas che al discorso energia elettrica, ponendo una soluzione strutturale al problema e un freno alla speculazione. Tutto il resto, come la proposta del PD di legare le bollette all'ISEE, non risolve il problema a monte. 

Un altro tema fondamentale è quello della scuola, tutto il mondo dell'istruzione che è il vero fulcro della lotta alle disuguaglianze. Quella di Letta è un'ottima proposta, della quale a me convince moltissimo l'estensione dell'obbligo scolastico verso il basso, ossia che diventi obbligatoria la scuola dell'infanzia, perché ricerche e studi dimostrano che prima inizia il percorso scolastico, più i bimbi possono avere gli strumenti per affrontare il resto dei gradi dell'istruzione. Più diamo strumenti, anche a chi magari in casa non li ha, più riduciamo le disuguaglianze.

 
È l'unico candidato che ha aderito allo sciopero globale del 23 settembre per l'ambiente di Friday for future: cosa l'ha spinta verso questa scelta?
Mi ritengo ormai diversamente giovane a 36 anni, ma vicino a quella generazione che ha capito per prima che c'è un problema di cambiamento climatico, il fatto di essere stato l'unico candidato del nostro collegio ad aderire alla manifestazione, esemplifica in maniera chiara l'attuale situazione. Spero di riuscire a realizzare il mio sogno per portare avanti queste idee di cambiamento.