La RSU Fim, Fiom e Uilm del sito Leonardo della Spezia ribadisce con forza la necessità di trovare una soluzione immediata al problema dei parcheggi, diventato ormai insostenibile.
"Da tempo – sottolineano i rappresentanti sindacali – come RSU abbiamo sollevato il tema della carenza di posti auto per i dipendenti. Oggi la situazione è arrivata al limite e rischia di peggiorare ulteriormente: le assunzioni stanno fortunatamente continuando, ma con l'arrivo della stagione invernale e del maltempo raggiungere il posto di lavoro è sempre più complicato".
Invece di affrontare il problema, l'azienda ha deciso, senza alcuna comunicazione preventiva, di togliere altri dieci posti auto in favore della Joint Venture, peggiorando una condizione già critica.
"Da tempo – proseguono le RSU Fim, Fiom e Uilm – chiediamo di creare nuovi parcheggi all'interno del perimetro aziendale, dove esiste un potenziale spazio per almeno cento auto. L'azienda però continua a opporsi senza fornire motivazioni convincenti".
Un accordo con ENEL per l'utilizzo di un'area di sosta esterna rappresenta un primo passo, ma, osservano i rappresentanti dei lavoratori, "serve un servizio di bus navetta che ne agevoli l'utilizzo, altrimenti la soluzione resta sulla carta".
La RSU sottolinea che in una fase di forte espansione produttiva come quella attuale servono azioni concrete e immediate. Le richieste sono chiare: aprire spazi di parcheggio all'interno dello stabilimento, attivare una navetta che colleghi il sito con il parcheggio ENEL e prevedere una fermata ATC presso la Metro, così da ampliare le possibilità di accesso al lavoro anche con i mezzi pubblici.
La situazione, però, non è solo scomoda: è diventata pericolosa anche dal punto di vista della sicurezza. "Troppo spesso – denunciano ancora le RSU – vediamo auto parcheggiate in modo disordinato, che impediscono l'uscita dei colleghi e creano tensioni crescenti. Temevamo che si arrivasse a questo punto, e non vorremmo che prima o poi l'esasperazione sfociasse in episodi di violenza".
"Auspichiamo infine – concludono Fim, Fiom e Uilm – che non si verifichino situazioni di emergenza o incidenti legati alla mancanza di spazi e di organizzazione, perché in quel caso qualcuno dovrà assumersi le proprie responsabilità".







