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La Chiesa di Santa Maria di Calice al Cornoviglio: orgoglio e trionfo comunitario tra i Luoghi del Cuore. In evidenza

Dopo la prima fase del censimento FAI, la Chiesa di Santa Maria ha conquistato 3498 voti, potendo così accedere alla seconda fase. Una grande testimonianza dell'attaccamenti straordinario della comunità locale al proprio patrimonio culturale e religioso. 

Un paese intero si mobilita per la propria identità: la Chiesa di Santa Maria di Calice al Cornoviglio ha conquistato 3498 voti nell'iniziativa "I Luoghi del Cuore" del FAI, testimoniando l'attaccamento straordinario della comunità locale al proprio patrimonio culturale e religioso.

Una Pieve d’Onore nel Cuore della Tradizione

La Chiesa di Santa Maria Assunta rappresenta il cuore pulsante di una comunità millenaria. Eretta come pieve d'onore (pieve ad onoris causa), evidenzia l'esistenza di una comunità preesistente che, attraverso un'antica confraternita religiosa, ha costruito la propria identità sociale e spirituale. Il carattere barocco dell'edificio riflette i profondi legami con il territorio pontremolese, di cui faceva parte prima del passaggio alla diocesi di Brugnato.

All'interno della chiesa sono evidenti gli affreschi di Davide Beghè, nato a Calice nel 1854 e formatosi all'Accademia di Belle Arti di Carrara, per poi completare gli studi a Milano come allievo di Francesco Hayez e Giuseppe Bertini. Le sue opere raccontano il profondo legame tra la valle e il mare: lo stendardo della chiesa raffigura infatti una Madonna con un Dio Bambino benedicente sulla riva del mare, mentre il celebre quadro "L'Attesa" del castello Doria-Malaspina mostra una madre e una figlia in riva al mare. Queste opere testimoniano come la popolazione non fosse chiusa nella valle ma profondamente legata alla costa.

La chiesa custodisce anche un importante organo realizzato dalla famiglia Agati di Pistoia, rappresentanti di una delle più prestigiose scuole organarie italiane. Dal Settecento ai primi decenni del Novecento, gli Agati e i Tronci operarono a Pistoia come nomi di riferimento nell'arte organaria, imponendosi in Italia, Europa e persino nelle Americhe. La famiglia Agati, fondata da Pietro Agati (nato nel 1735), si formò alla scuola del bolognese Filippo Gatti, lasciando in questa chiesa una testimonianza del pregio tecnico e artistico della tradizione organaria pistoiese.

Devozione Mariana e Riti Popolari

La devozione alla Madonna caratterizza profondamente la vita della comunità. La tradizione mariana come quella della Madonna Pellegrina, "imprestata" ai vari borghi calicesi, creava una rete di festa e solidarietà che coinvolgeva a turno ogni borgo dell'alto Calicese. La Madonna Addolorata e Vestita, conservata nella chiesa, rappresenta uno dei rari culti della Madonna Nera, collegando Calice a una tradizione devozionale che attraversa tutta l’Italia.

La comunità dell'alto Calicese era tradizionalmente luogo di culto delle acque, grazie alle numerose fonti del territorio. Questo elemento si intreccia perfettamente con le devozioni mariane e le pratiche processionali che partivano dalla chiesa verso i crocevia delle antiche strade.

Uno Snodo Culturale e Commerciale

La conca di Calice è stata teatro di intensi scambi commerciali e culturali. Le popolazioni trasportavano legname, carbone e farine di castagna verso la costa, e il sale verso l'entroterra. Questa viabilità antica, che attraversava il confine con Tresana e la Lunigiana, collegava la montagna al mare in un sistema di relazioni di straordinaria ricchezza.

La forte emigrazione verso le coste francesi e il Nuovo Mondo non ha mai isolato la comunità, ma l'ha resa partecipe di scambi culturali di ampio respiro, facendo della chiesa un baluardo di stratificazione di vite e speranze.

Un Successo di Partecipazione Democratica

Il successo nell'iniziativa FAI riflette il desiderio di far conoscere una cultura della montagna parte integrante del territorio ligure. La comunità si mostra coesa nella rivalutazione della propria storia, dove le relazioni tra abitanti avvengono ancora nelle case e sui sentieri anticamente usati per le rogazioni.

Oggi Calice conserva la sua vocazione di luogo amato durante le festività, sede di un'importante azienda apistica. Il comitato di quartiere promuove feste religiose e legate al miele, celebra i castagni secolari, e progetta un sentiero meditativo arricchito con frasi di Almo Paita, nato qui, per non dimenticare i personaggi che hanno amato questi luoghi.

I voti ottenuti rappresentano molto più di un riconoscimento: sono la dimostrazione di come una comunità unita possa diventare protagonista della valorizzazione del proprio patrimonio. Questo risultato si configura come un esempio virtuoso di partecipazione democratica dal basso, dove la chiesa è diventata simbolo di una comunità che ha saputo ritrovare se stessa.

In un'epoca di perdita di identità locale, Calice al Cornoviglio dimostra che è ancora possibile costruire progetti condivisi che uniscano le generazioni, facendo del patrimonio culturale non un quadro del passato, ma un laboratorio, museo vivente, per un futuro di turismo sostenibile e valorizzazione territoriale.

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