La stagione 2024-2025 è finita in archivio ed è tempo di tirare le somme. Si chiude una stagione che, aldilà della cocente delusione in finale playoff, verrà ricordata comunque a Spezia. La squadra di D'Angelo partiva dalle retrovie dopo la salvezza ottenuta all'ultima giornata, e, a sorpresa, è invece i bianchi sono andati a centimetri da una storica promozione in Serie A.
GORI 7 - Arrivato in estate in sordina e destinato al ruolo di secondo portiere dopo le ottime prime uscite stagionali di Sarr. Poi, l'infortunio di quest'ultimo, apre al 29enne la strada per un posto da titolare dopo un anno a Monza con 0 presenze all'attivo. Gori, però, non sente la pressione e, a suon di balzi da felino tra i pali, diventa un vero e proprio beniamino del pubblico. Poi, all'improvviso, qualcosa si rompe e la sua stagione con le aquile subisce una brusca frenata d'arresto. Il 29 dicembre a Bari lo Spezia perde 2-0 anche a causa di un errore del numero uno aquilotto. A gennaio in casa Spezia torna in patria Chichizola e D'Angelo decide di puntare sul portiere argentino. Acclamato a gran voce dal popolo spezzino, dopo 10 panchine e qualche prestazione non impeccabile del sostituto argentino, torna tra i pali il 6 aprile contro la Sampdoria con grande leadership. Le lacrime di fine partita per l'emozione sono il punto da cui riparte la sua stagione da vero protagonista fatta di 14 porte inviolate in 27 gare (playoff inclusi). Il ritorno in campo, dopo le molteplici panchine, non si è rivelato poi sullo stello livello della prima parte di stagione con qualche errore di troppo nelle ultime gare. A sporcare parzialmente la sua valutazione è sicuramente quell'indecisione sullo 0-1 per la Cremonese nella finalissima, dove De Luca lo anticipa secco e porta avanti i grigiorossi.
CHICHIZOLA 5.5 - Non è sicuramente il ritorno alla Spezia che sognava, lui che nella sua carriera ha difesa per più di 150 volte la porta dello Spezia. L'arrivo a gennaio scalda il popolo spezzino ma bastano poche partite per far storcere il naso a molti tifosi. I riflessi dell'esperto 35enne non sembrano più quelli di una volta e la connessione con il reparto arretrato non è sempre ottimale. D'Angelo elogia a più riprese la sua capacità di giocare dal basso e la sua precisione con la palla tra i piedi ma, alla fine, decide di preferire per il resto della stagione quella sicurezza che Gori ha dato a tutto l'ambiente nel corso della prima parte di campionato. I numeri non vanno a favore del portiere argentino: lo Spezia realizza solo 3 cleen sheet in 11 gare conditi da 10 gol subiti. Dalla sua parte va detto che le aquile, in quel periodo, stavano attraversando un periodo di flessione testimoniato dalle solo 4 vittorie ottenute.
SARR SV - Gioca poco, anzi pochissimo mentre è molto molto sfortunato. Due infortuni pregiudicano la sua prima stagione in maglia Spezia ma, le sensazioni percepite a inizio stagione sono state tutt'altro che negative. Nelle prime quattro partite di campionato lo Spezia non perde mai ed è anche grazie al portiere in maglia 1 che con ottimi interventi tiene più volte in vita le aquile. Sarà interessante capire la sua posizione nella prossima stagione.
HRISTOV 8.5 - O Capitano, mio capitano! Che dire del muro bulgaro, ogni stagione che passa diventa sempre più una certezza per la difesa dello Spezia. Uomo di grande leadership dentro e fuori dal campo, guida la difesa per tutta la stagione iscrivendosi al tabellino dei marcatori anche in due occasioni contro Cremonese e Carrarese. Nei momenti più duri, verso la fine della stagione regolare, ci mette sempre la faccia e dopo la delusione di Reggio Emilia contro la Reggiana promette una risalita di squadra. La reazione si vede e lui stesso, dopo qualche sbavatura, torna ad essere il muro tanto apprezzato nelle ultime due annate. Sempre molto concentrato in campo e fattore su tutte le palle aeree nelle due zone del campo, Hristov non si è mai tirato indietro. Anche per lui, come per molti altri baluardi, pesano le disattenzioni in finale che macchiano una stagione perfetta.
WISNIEWSKI 8 - Non era facile per il gigante polacco ritornare in campo dopo un lungo calvario dovuto alla rottura del legamento crociato che lo ha tenuto fuori per tutta la passata stagione. Parte dietro nelle gerarchie rispetto ai compagni di reparto e alla quarta giornata, complice la velocità di Kargbo del Cesena, sembra far presagire che il ragazzo non è in condizione di poter giocarsi le carte da braccetto difensivo. Poi, però, Wis, così come lo chiamano i compagni, sale sempre di più a livello di prestazioni fino a non fermarsi più. Quando i 4 difensori a disposizione erano tutti in salute, D'Angelo preferisce il polacco al promettente e in fior di Serie A Bertola e i risultati gli danno ragione. 3 i gol messi a segno in stagione di cui uno nei playoff e la rete del 3-2 contro il Pisa che fa impazzire letteralmente i tifosi dello Spezia.
MATEJU 8 - Meno appariscente dei suoi compagni di reparto questo è sicuro ma la crescita che ha avuto da quando è arrivato a Spezia è esponenziale e sotto gli occhi di tutti. Braccetto, centrale e anche esterno di centrocampo, Mateju è stato il vero e proprio jolly di Luca D'Angelo tradendo poche volte le aspettative. Gol fondamentale scacciacrisi a Bolzano il 28 febbraio e due assist in stagione. Nel finale si lascia qualche errore alle spalle tra retropassaggi non perfetti e la stanchezza che affiorava sempre di più dopo 34 presenze di cui 32 dal 1'.
BERTOLA 7 - Le situazioni legate al tira e molla per il rinnovo, poi mai realizzato, del contratto lo condizionano in alcune situazioni e il suo lasciare a parametro zero lo Spezia il prossimo 30 giugno lascia l'amaro in bocca alla squadra della sua città. In campo, però, non si può che elogiare una stagione, la prima da protagonista con le aquile, che lo ha consacrato tra i difensori italiani più promettenti in Serie B e non solo. La sua stagione inizia nel migliore dei modi: 3 gol nelle prime 9 giornate di cui 2 decisivi con Pisa e Cesena. Poi, complice la connessione perfetta dei tre compagno di reparto, perde terreno nelle gerarchie e qualche panchina di troppo toglie continuità al 22enne. Nel finale di stagione un infortunio priva lo Spezia di uno dei cardini della difesa con Bertola che non riesce a salutare i suoi tifosi con una prestazione importante sul rettangolo verde.
ELIA 7.5 - Pendolino Elia è stato sicuramente uno degli uomini chiave della lunga cavalcata aquilotta. Non sapremo contare le volte che l'esterno ha fatto avanti e indietro sulla fascia destra, quante volte ha saltato l'uomo e quante volte ha recapitato palloni interessanti in area di rigore. Quando parte o non lo prendi o devi fare fallo, non c'è altra soluzione e questa sua caratteristica è forse stata spesso la miccia decisiva per stappare le partite in casa Spezia. Se da una parte Elia è stato tutto questo, dall'altra il ragazzo ha ancora enorme potenziale inespresso. Si, perchè da un esterno molto offensivo come lui ci si attenderebbero più contributi al gol in termini sia di reti che di assist. I primi arrivano solo alla 22esima giornata (Carrarese-Spezia 0-4) dove segna e regala due cioccolatini ai suoi compagni. Due errori clamorosi sotto porta nel finale di stagione forse tolgono ancora più certezze ad un giocatore che, aldilà di ciò, quando è mancato con Modena e Catanzaro ha fatto sentire la sua assenza.
RECA 6 - Quando è a disposizione e in forma, in Serie B è di gran lunga uno dei migliori nel suo ruolo e, in questa stagione, ha mostrato grandi miglioramenti anche in fase di ripiegamento. Il polacco, però, da sempre è tormentato da problemi fisici. Se all'inizio della stagione, questi sembravano ormai un lontano ricordo, ecco che lo Spezia lo perde nuovamente recuperandolo solo a mezzo servizio per i playoff. Il 30 giugno saluterà con tutta probabilità lo Spezia per fare ritorno in patria con la netta sensazione per i tifosi aquilotti di non aver mai potuto osservare a pieno regime un giocatore dall'enorme potenziale fisico. Mette a referto 25 presenze e 2 assist: come per Elia anche dal polacco ci si aspettava di più in termini di contributi chiave.
AURELIO 7 - Le due migliori occasioni tra andata e ritorno delle finali playoff le ha sul suo piede ma le cestina colpendo in pieno Fulignati. Occasioni che sicuramente non avranno fatto dormire il povero Aurelio e occasioni a cui il tifoso spezzino ripenserà per tutta l'estate. Il terzino, però, è stato molto più di questo. Arrivato da Palermo come oggetto misterioso si è messo subito a disposizione di D'Angelo e, ad ogni forfait di Reca, non lo ha mai fatto rimpiangere. Certo c'è da sistemare ancora qualcosa sia in copertura che a livello di spinta sulla fascia, ma, dall'altra parte, l'impatto con la realtà spezzina è stato notevole. E' l'uomo della provvidenza, nel basket lo definirebbero 'clutch' ossia decisivo nei momenti concitati. Tre gol nella stagione regolare, di cui due allo scadere facendo diventare il Picco una vera e propria bolgia. A questo si aggiungono due prestazioni da vero MVP delle semifinali playoff con il gol decisivo al ritorno e la galoppata senza sosta che regala il gol a Di Serio nella gara di Catanzaro.