Nel 2024, anno in cui ricorrono i 750 anni dalla morte di San Tommaso d’Aquino (1274), si celebra anche il 700° anniversario della sua canonizzazione (18 luglio 1323) e si ricorda l’ottavo centenario della sua nascita (intorno al 1225). In questo contesto significativo, viene ripubblicata una nuova edizione del volume I fondamenti della politica secondo Tommaso d’Aquino di Carlo Lupi, curata dal professor Nicola Carozza, docente presso l’ISSR ligure e membro del Consiglio di indirizzo della Fondazione Carispezia.
L’opera, edita dalle Edizioni Dehoniane di Bologna, è resa possibile grazie al contributo della Banca Versilia Lunigiana e Garfagnana e alla disponibilità di Brunella Morelli, nipote del professor Lupi. La nuova edizione è arricchita da una scheda biografica e da una presentazione di Mons. Pier Carlo Medinelli, parroco di Cristo Re e primicerio del Capitolo della Cattedrale.
Nel testo vengono riproposti gli studi di Carlo Lupi – per molti anni docente di filosofia all’Università di Genova, all’Istituto di Scienze Religiose e alla Facoltà Teologica – incentrati sulla visione politica di Tommaso d’Aquino, teologo, filosofo e Dottore della Chiesa.
Al centro del pensiero tomista, come evidenziato da Lupi, si trova il concetto di persona, attorno al quale si costruisce l’intera comunità politica. Una prospettiva che anticipa molte delle istanze del personalismo cristiano, oggi ancora attuale per comprendere le sfide politiche e i valori di riferimento in un contesto moderno.
L’approccio tomista sorprende per la sua concretezza sul piano antropologico e per l’attenzione al tema della partecipazione. Secondo Tommaso, l’uomo è chiamato a interrogarsi sulla propria creaturalità, senza eludere la domanda sulla Verità. In quest’ottica, la politica diventa tempo di sviluppo, una possibile manifestazione del Regno di Dio, orientata al conseguimento del fine ultimo, ovvero il bene comune nella sua pienezza.
Il bene, per Tommaso, è ciò in cui si compiono tutte le aspirazioni umane, dando senso e direzione all’agire individuale e collettivo. Le autorità e i diritti trovano la loro origine e giustificazione nell’Assoluto, unica fonte in grado di fondare un’antropologia integrale che riconosca l’uomo come fine, centro e fondamento della società.
Questo studio del 1986, a distanza di quasi quarant’anni, si rivela ancora uno strumento prezioso per riflettere sulla politica del presente, alla luce della sapienza classica cristiana