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Tariffe idriche, il ricorso di Acam Acque non è stato ritirato In evidenza

di Redazione - “Rimane pendente in attesa delle decisioni di Arera”.

Nessun ritiro del ricorso: il procedimento avviato da Acam Acque Spa davanti al Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria resta pendente. A pochi giorni dal comunicato diffuso dalla Provincia della Spezia, che parlava di un passo indietro del gestore idrico rispetto all'impugnazione della delibera provinciale sul nuovo schema tariffario, fonti legali precisano che non c’è stata alcuna rinuncia o cancellazione del ricorso dal ruolo.

Il nodo, spiegano, è di natura procedurale: il TAR ha comunicato che non può pronunciarsi in via sospensiva sulle tariffe finché queste non saranno approvate in via definitiva dall’autorità nazionale ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente). Di conseguenza, l’udienza prevista per il 9 aprile, che avrebbe dovuto trattare la sola sospensiva, è decaduta, ma il procedimento giudiziario resta formalmente in essere.

“Il ricorso - chiariscono - è ancora pendente. Non è stato cancellato dal ruolo e sarà trattato nel merito non appena il TAR fisserà la nuova udienza”. Il rinvio della camera di consiglio, aggiungono, è stato deciso proprio per l’impossibilità del Tribunale di esprimersi sulla sospensiva senza un’approvazione definitiva da parte di ARERA, che allo stato attuale ancora non c’è.

Il chiarimento arriva in risposta al comunicato della Provincia della Spezia che, nei giorni scorsi, aveva sottolineato come il presunto ritiro del ricorso rappresentasse “un passaggio fondamentale” a conferma della bontà dell’azione dell’ente, “a tutela dei cittadini e contro le speculazioni sulla tariffazione iniqua dell’acqua”.

La questione ruota attorno alla delibera del Consiglio provinciale dello scorso 27 dicembre, che ha fissato un limite massimo del 4% annuo agli aumenti delle tariffe idriche per il nuovo schema regolatorio (MTI-4), in netta contrapposizione con l’ipotesi iniziale proposta da Acam, che prevedeva incrementi fino al 9,5%.

Secondo l’amministrazione guidata dal presidente Pierluigi Peracchini, si è trattato di una scelta chiara e politica a difesa dei cittadini e delle famiglie. La stessa amministrazione, infatti, si era costituita in giudizio contro il ricorso di Acam, contestando l’ipotesi di ulteriori aumenti nonostante gli utili del gestore.

Per ora, quindi, il contenzioso resta aperto. La prossima udienza sarà fissata per discutere il merito del ricorso, salvo che ARERA nel frattempo non approvi ufficialmente il piano tariffario, rendendo possibile un eventuale riesame anche della sospensiva.


(Foto: Freepik)

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